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Giuntoli Juve, direttore e tifoso: ha già conquistato i bianconeri
Giuntoli Juve, direttore e tifoso che parla di cuore e lavoro: ha già conquistato i bianconeri con la prima intervista
E’ Cristiano Giuntoli l’uomo in più della Juve dell’estate 2023. Per il mercato e non solo. Un dirigente, quello nato a Prato 52 anni fa, che arriva a Torino con grandissime aspettative dopo aver riportato lo scudetto al Napoli con acquisti azzeccati e mirati, dallo strapagato Osimhen al colpo Kvaratskhelia fino all’affare Kim.
Il neo direttore sportivo della Juve è anche un tifoso bianconero e gli è bastata la prima intervista ai canali ufficiali del club per conquistare i tifosi della sua nuova squadra: «Per un bambino come me che partiva da Prato in pullman e faceva otto ore di pullman per venire a vedere la Juventus è un motivo di grande soddisfazione. È un’emozione incredibile – ha detto – A chi penso in questo momento speciale? Sicuramente a mio papà, che era un grande tifoso juventino e mi ha inculcato la juventinità fin da piccolo». Queste parole hanno fatto subito breccia nel popolo della Vecchia Signora e, al contrario, hanno letteralmente scatenato i fan del Napoli.
Amore per la Juve, quindi, ma anche per il lavoro. «Dico sempre che dobbiamo lavorare più degli altri – ha precisato – Poi se lavoreremo anche meglio sarà il tempo a dirlo, ma sicuramente sono un grande lavoratore». Dichiarazioni chiare che fanno capire quale sarà la linea che vuole portare il dirigente nei prossimi 5 anni a Torino. Più lavoro e meglio degli altri. Proprio quello che serve alla Juve per tornare al top dopo due stagioni fallimentari dal punto di vista dei risultati (zero titoli con Allegri).
E ancora: «Dobbiamo riuscire tutti insieme a mettere da parte l’io e ragionare come noi. Mi piacerebbe tanto mettere insieme tante teste con un solo cuore». Testa e cuore. E’ questo il messaggio finale lanciato da Giuntoli, forse il più importante. Amore per la Juve, amore per il lavoro e capacità di collaborare insieme per un unico scopo: il bene della Vecchia Signora.
L’arrivo di Giuntoli alla Juve, poi, segna una sorta di “rottura” nel ruolo di direttore sportivo rispetto al recente passato. Tolti gli ultimi mesi in cui Calvo e Scanavino si sono suddivisi un po’ tutti i ruoli di campo ed extracampo dopo le dimissioni di Arrivabene e Nedved e il breve interregno di Manna, la gestione del mercato fino allo scoppio del caos plusvalenze era nelle mani di Federico Cherubini.
Il dirigente umbro, operativo dall’estate del 2021 in questo ruolo, si era ritrovato ad affrontare una situazione non facile dal punto di vista finanziario-economico. Gli effetti del Covid erano ancora pesanti e in quella sessione riuscì a portare Locatelli e Kean a Torino, ritrovandosi a gestire l’addio di Cristiano Ronaldo. A gennaio 2022 portano la sua firma il colpo Vlahovic dalla Fiorentina e Gatti dal Frosinone e gli addii di Bentancur e Kulusevski direzione Tottenham. L’anno scorso sotto la sua gestione sono arrivati Bremer, Di Maria, Kostic, Milik, Paredes e Pogba con risultati alterni. Sul fronte delle cessioni sono andati via“mostri sacri” come Chiellini e Dybala a parametro zero e De Ligt. Cherubini, a differenza dei suoi predecessori Paratici e Marotta, non amava apparire davanti alle telecamere per le interviste, dote che invece Giuntoli possiede.
Bravo a lavorare sul mercato, bravo a rapportarsi con gli allenatori e bravo a comunicare. Cristiano Giuntoli da lunedì, primo giorno di ritiro alla Continassa, in questo senso sarà chiamato a svolgere un ruolo da diplomatico di fondamentale importanza. Prima con Allegri, poi con tutti i giocatori, per delineare insieme il progetto e capire chi ne farà ancora parte. I casi “spinosi” da risolvere non mancano, da Bonucci a Chiesa e Vlahovic. Senza dimenticare gli “esuberi” da cedere per monetizzare. Il primo giorno ufficiale in bianconero di Giuntoli, comunque, fa ben sperare tutti i tifosi.