Juventus Women
Mammoliti (prep. portieri Juventus Women): «A Vinovo capisci tante cose»
Giuseppe Mammoliti, preparatore dei portieri della Juventus Women, parla dell’arrivo in bianconero. Le sue parole
Il preparatore dei portieri della Juventus Women, Giuseppe Mammoliti, è intervenuto in diretta Instagram con la pagina Apport2002. Di seguito riportate le sue dichiarazioni.
ARRIVO ALLA JUVE – «Mi ha contattato la Juventus e mi ha fatto la proposta del calcio femminile. Rita Guarino aveva espresso il desiderio che il preparatore dei portieri avesse avuto un minimo di esperienza nel femminile. Trattandosi di Juventus, quando scendono in campo non lo fanno mai a caso, quindi sono salito su questo carro vincente. Il primo giorno fu il 10 agosto, mi cambiai e andai a guardare Buffon e gli altri portieri. A Vinovo le mura trasudano di serietà, lì capisci perché la Juventus vince. Tutti i giorni sei a contatto anche con i maschi, sono disponibili per ogni consiglio e confronto. Dall’anno scorso Braghin mi ha incaricato di coordinare le figure per il femminile».
GUARINO – «Rita è stata bravissima a coordinare il gruppo, in cui si sono create delle dinamiche come in ogni squadra. Ci sono stati momenti difficili, ma questa trasparenza nei rapporti quotidiani ha pagato e ci ha portato a vincere».
PORTIERI JUVE – «Laura ha fatto 5 anni in Germania poi è tornata. Bacic, nonostante la giovane età, ha giocato in diversi Paesi già. È arrivata con un mix di culture tecniche incredibile. Ha un carattere duro, ma è una persona che ti dà veramente il cuore. Si sta completando, il suo potenziale è ancora inespresso».
COLLEGHI – «Mi sento spesso con due collaboratori di Psg e Barcellona, e c’è un legame che ci unisce. Apprezzo il confronto con loro, perché è sempre costruttivo e non c’è mai un attacco a quella che è la cultura del Paese. Tutti e tre abbiamo esperienze diverse, ma vivendo un’altra metodologia ci si può confrontare su spunti diversi».
ESPERIENZA ALL’ESTERO – «Dall’Italia non me ne andrei mai. Se dovessi andarmene, mi affascinano Francia e Spagna. Mi piace il Psg, non dico Lione perché è scontato… In Spagna è un altro calcio, ma sarei curioso se la mia indole riuscisse ad adattarsi al calcio spagnolo».
GIULIANI IN NAZIONALE – «Con Cristiano (preparatore dei portieri in Nazionale ndr) c’è un legame che ci unisce da tanti anni. C’è una costante crescita per entrambi e Laura ci lega. A lui trasmetto quello che fa alla Juve, lui quello che fa in Nazionale. È una cultura che ci rafforza, c’è massima collaborazione altrimenti sarebbe dura».
PAUSA NAZIONALI – «Sono ottimi momenti in cui puoi fare un lavoro specifico sulle carenze che ha un portiere. Spesso voglio coinvolgerle e chiederle su cosa si sentano meno preparate. Non posso essere sempre impeccabile, qualcosa posso perdere per strada. Quindi chiedo anche a loro quale aspetto tecnico vogliono approfondire».
CONFRONTO CON LE BIG EUROPEE – «Manca ancora tanto, ma la strada è quella giusta. Si sono aggiunte in tre anni tante squadre importanti in Serie A femminile, con realtà strutturate. Mi auguro che tra 10 anni in Italia ci possa essere un campionato tra i più competitivi in Europa».
GIULIANI – «È cresciuta tantissimo sotto l’aspetto dello slancio. In Germania saltava a piedi pari, ora è maturata tanto e ci sentiamo più sicuri. Ho adattato le condizioni del gioco a quelle che erano le caratteristiche di Laura. Partendo un metro avanti».
ADATTAMENTO MISURE DELLA PORTA – «Per me adattare spazi e porte al calcio femminile non è una questione stupida, perché negli altri sport le misure sono differenti tra maschi e femmine. Nel calcio il problema è che ormai è tutto partito, non ci sono i fondi per rifare stadi, strutture adatte al mondo femminile. Le ragazze occupano bene la porta a 11, i 90′ li giocano bene, però dovresti andare a riformulare l’intero movimento. Oggi non puoi farlo e non giocheresti mai negli stadi veri».
DIETA – «C’è una figura che segue le ragazze: viene dato un programma specifico, una dieta per ogni atleta. Non c’è un lavoro superficiale neanche su quell’argomento».
STOP PER CORONAVIRUS – «Insieme al prof. abbiamo fatto un programma specifico. Giuliani e Tasselli avevano un campetto sotto casa, Bacic solo il terrazzo. Con lei abbiamo sviluppato la giocoleria, la tecnica analitica. Abbiamo potenziato l’aspetto fisico, in modo da non partire da una posizione ferma alla ripresa. Spero già di tornare in campo la prossima settimana, perché la mia paura è che gli step di crescita raggiunti vadano un po’ persi. Sono atlete, stare tutto il giorno a casa può essere pesante alla lunga. Ho cercato di portare le dinamiche relazionali tra di noi ad un livello più confidenziale».
RIPRESA – «Dovessimo riprendere il campionato, le prime tre partite sono contro Milan, Roma e Fiorentina. Dovremmo fare un lavoro per far trovare pronte le ragazze. Il rischio di infortuni è molto alto, quindi la differenza la farà l’organico della squadra».