Graziani: «Juve-Torino? Non ci sarebbe partita, ma è un derby» – ESCLUSIVA

Ciccio Graziani in esclusiva su JuventusNews24 in avvicinamento al Derby della Mole tra Juventus e Torino

La redazione di JuventusNews24 ha contattato in esclusiva Ciccio Graziani per presentare l’ormai imminente Derby della Mole tra Juventus e Torino. E non solo…

Graziani, tra qualche giorno sarà Derby della Mole: la Juventus deve temere questo Torino?
«Se prendessimo esclusivamente i valori tecnici e i periodi delle due squadre assolutamente no. Il fatto è che si sta parlando di un Derby. E allora le insidie ci sono, sempre e per mille motivi. La verità è che la Juventus è in grande spolvero, mentre il Toro è incerottato. Ma sono partite che non seguono uno schema così banale».

La Juventus ammirata contro il Genoa è la comprova che la mano di Sarri inizia davvero a vedersi?
«Diciamo che è andata meglio di altre volte. Ma non credo a grossi miglioramenti in questa stagione, siamo a tre quarti di campionato e ormai la Juventus è questa. Devo ammettere che ieri a tratti è stata molto bella da vedere. Dico però che per la qualità che hai a disposizione sei davvero al minimo sindacale. Potresti giocare molto meglio…».

Questo Torino rischia davvero la retrocessione?
«Deve guardarsi le spalle, sta andando ai 10 all’ora. Ma ha la fortuna che quelle dietro vanno ai 2 all’ora. Mi sembra una squadra in forte difficoltà tecnica e psicologica. Longo ha fatto cinque sconfitte e un pareggio in sette partite. Direi che non ci siamo».

Cosa significa giocare un Derby senza pubblico?
«Quello che significa giocare qualsiasi partita senza pubblico. È un calcio anomalo, asettico. Mancano passione, colore, entusiasmo. Anche sentire le voci dal campo è strano. Ma ci stiamo già abituando ed è una situazione che in questo momento non possiamo cambiare. È già tanto che si sia riusciti a completare questa stagione sul campo».

Cristiano Ronaldo ha già raggiunto il numero di gol segnati nella scorsa stagione. Come mai?
«Non so se parte del merito sia riconducibile a Sarri. Sicuramente quest’anno conosce meglio il campionato e per questo inevitabilmente migliorerà il suo score. Ma lui è uno che fa gol in qualsiasi condizione».

È più un fattore lui o Dybala per la Juve in questo momento?
«Lo sono entrambi. Per i gol fatti direi più Ronaldo, non so quanti punti in meno avrebbe la Juventus senza di lui. Ma Dybala mi piace da morire. Non capisco come Sarri possa rinunciarci in alcune partite. Fosse per me dovrebbero giocare sempre insieme, con anche Higuain dentro. Soprattutto contro le piccole. Poi dico: se hai quei tre sono le altre che si devono adattare a te… Non il contrario».

Douglas Costa ormai parrebbe sdoganato come dodicesimo uomo invece
«Ha dimostrato di poter essere quello. A me piace piace tantissimo ma a volte lo vedo troppo innamorato del pallone. Ci vorrebbero due palloni solo per lui. Stranamente quando inizia dal primo minuto non è così incisivo. Ma quando entra a gara in corso… Non è che spacca la partita, ti ammazza proprio».

Lo scudetto le pare indirizzato verso Torino?
«Indirizzato è una parola grossa, anche se 4 punti sono tanti. Lo scontro diretto sarà il vero spartiacque, a prescindere da ciò che succederà fino al quel momento. Ma se dovessi fare un pronostico direi Juve. Sopratutto con la nuova regola dei 5 cambi. La Lazio ha tre cambi validi. Appena c’è una squalifica o un infortunio va in difficoltà».

L’ultima di mercato: lo scambio Pjanic-Arthur la convince?
«Personalmente no. Reputo Pjanic unico nel suo ruolo, eccezionale. Fa girare il pallone, si assume responsabilità importanti. Evidentemente la Juve punta su Bentancur in quella posizione, anche se ha caratteristiche diverse. Arthur invece è più una mezzala, preso anche per una questione anagrafica. Sicuramente a guadagnarci, nell’immediato, è il Barcellona che vuole tornare ad essere subito competitivo e non ha in rosa un giocatore come Pjanic».

Si ringrazia Ciccio Graziani per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista