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Guidi (Gazzetta): «Thiago Motta, mercato e rinnovo Rabiot: ecco cosa sta succedendo» – ESCLUSIVA

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Marco Guidi, giornalista della Gazzetta dello Sport, ha così parlato in ESCLUSIVA di alcuni dei tempi più importanti di casa Juve

Vigilia dell’ultima giornata di campionato per la Juventus, che chiuderà la stagione con il match casalingo contro il Monza. I bianconeri poi ripartiranno con il nuovo ciclo targato Thiago Motta, erede designato di Allegri per la panchina. Di questo e molto altro, in esclusiva per Juventusnews24, ha parlato il giornalista della Gazzetta dello Sport Marco Guidi.

Partiamo dall’esonero di Allegri. Una notizia nell’area da ormai diverso tempo, ma si aspettava queste modalità?

«Anche l’intenzione della Juve non era questa di separarsi a due giornate dalla fine, perchè a livello di risultati, tra Champions e vittoria della Coppa Italia appena vinta, non c’era intenzione di separarsi già dopo la serata di Roma. Poi ci sono stati altri fattori e cioè i comportamenti sopra le righe di Allegri che hanno portato società ad anticipare una decisione che già era comunque già stata fatta. Ci sono state le scenate in campo Allegri verso Giuntoli, poi quanto successo dopo con il direttore di Tuttosport e la società, anche per tutelarsi a livello di immagine, ha anticipato i tempi».

Ma il rapporto tra Giuntoli e Allegri è sempre stato così turbolento?

«Il rapporto è andato peggiorando. Allegri, già dall’inizio, non era entusiasta della scelta di Giuntoli come nuovo direttore tecnico, avrebbe voluto un profilo più vicino a lui come Rossi o Massara. Giuntoli è stato invece un profilo di grande rottura, perchè comunque è uno abituato a ragionare su un calcio diverso. I due, nei primi mes,i hanno cercato di convivere in maniera pacifica e serena, poi ci sono state due componenti che hanno portato alla rottura: in primis i risultati nel girone di ritorno, ma soprattutto il fatto che Giuntoli, come tanti dirigenti, da prima si tutelava già su un eventuale addio di Allegri. Era comunque un allenatore ad un anno dalla scadenza e lui si era mosso in anticipo su Thiago Motta. Allegri non avendo la posizione chiara della società, perchè Giuntoli parlava solo pubblicamente, è stato irritato solamente di più».

Quale potrà essere ora il futuro di Allegri? Lo vede di nuovo in Italia o potrebbe provare un’esperienza all’estero?

«Io credo che l’Arabia, almeno al momento, non lo tenti. Allegri da quello che ha sempre detto, e da quello che dicono quelli vicino a lui, non credo abbia questo nella sua testa ora, anche perchè poteva andarci già un anno fa. Avrà altri approcci da club sauditi ma non credo accetterà, poi magari se tra un anno starà ancora senza panchina… Da quello che so lui vorrebbe allenare in Italia ma non è facile, perchp di panchine libere all’altezza di Allegri ci sono solo Napoli e Milan che però sembrano aver puntato su altre scelte».

Quando arriverà quindi l’annuncio di Thiago Motta come nuovo allenatore?

«Prima di quanto successo con Allegri, prima di questo addio repentino, le tempistiche erano quelle intorno a metà giugno. Non mi aspetto un annuncio nei prossimi giorni, ma si andrà comunque sempre per lo stesso mese di giugno, magari verso la metà. Poi ci sono ancora delle situazioni puramente burocratiche da risolvere. C’è da vedere se si troverà un qualche accordo con Allegri per evitare il licenziamento per giusta causa, mentre l’addio di Motta al Bologna è stato già annunciato».

Quali dei giocatori attualmente in rosa vede intoccabili per il nuovo allenatore?

«Ti dico per certo, visto che è fresco di rinnovo e Thiago Motta lo conosce, Andrea Cambiaso. Aveva interessamenti importanti di club di un certo tipo e ha avuto un attimo di sbandamento, ma alla fine è rimasto. La Juve, in maniera molto celere, gli ha adeguato l’ingaggio e questo è un segnale che anche Motta punta su di lui dopo aver contribuito a farlo esplodere a Bologna. Sugli altri è invece un discorso complesso. La Juve, per la situazione economica che ha, non può dire no a prescindere a qualsiasi offerta, anche se poi deve esserci un intento comune con il tecnico. Quando cedi ci sono due strade: o decidi di dare via chi ha un ingaggio elevato tipo i big, che però non sono così facili da vendere, oppure prendi i giovani che hanno mercato e monetizzi con loro. Ti parlo dei vari Soulé e Huijsen».

E per il mercato in entrata invece cosa dobbiamo aspettarci?

«Credo che come piano ci sia quello di aggiungere un centrocampista che ha diversi gol nei piedi. A Bologna Thiago Motta ha avuto Ferguson, un tipo di giocatore che nella Juve di ora manca. C’è Rabiot che però è uno meno di accompagnamento, non è uno di puro inserimento come lo scozzese. Quel tipo di giocatore nelle idee di Giuntoli è Koopmeiners, che però ha un prezzo alto».

A che punto siamo invece con il rinnovo di Rabiot?

«E’ veramente un punto di domanda a cui nessuno sa rispondere tranne i diretti protagonisti. Lui vuole partire per l’Europeo sapendo dove giocherà e per la prossima settimana è fissato un incontro tra la mamma-agente e Giuntoli. Tra le due parti un minimo di abboccamenti ci sono stati, la disponibilità di Rabiot di discutere di una permanenza c’è. Il fatto che lui sia arrivato a giugno senza aver dato disponibilità ad andar via è un buon segnale per il club. Vuole discuterne, poi bisogna vedere cosa vuole fare la società e se le disponibilità economiche combaciano con le richieste del calciatore. Mantenendo l’attuale contratto, ma rinnovandolo per più di una stagione, sarebbe difficile trattenerlo».

Yildiz invece è già uno che può prendersi la numero 10?

«Il turco è un intoccabile e presto arriverà anche un rinnovo come uomo immagine, per lui che è visto come futuro numero 10 della Juve. A meno di grandi offerte rimarrà. Non so se sia già pronto a livello puramente atletico per questa maglia, ma lo è dal punto di vista comportamentale. Ne ha già parlato di questa possibilità e non è stato precipitoso o troppo arrogante. Anche a livello comunicativo è infatti uno molto equilibrato, ma il mio unico dubbio è se fisicamente possa avere la continuità per avere la 10. Ha già i numeri nei piedi per giustificare questo numero? Un po’ poi lo aiuterà ovviamente Thiago Motta, che aiuta questo tipo di giocatori qui».

Cosa succederà invece con Pogba?

«C’è da discutere anche del Decreto Crescita. Credo si debbano aspettare almeno due anni per qualsiasi mossa, quindi luglio 2024. Pogba ha ricevuto il minimo sindacale negli ultimi mesi, ma non credo siano il problema questi soldi. Se verrà confermata la responsabilità del giocatore in quanto accaduto penso si arriverà ad una separazione morbida. La cosa brutta sarà che significherà quasi sicuramente la fine della carriera per il francese».

Si ringrazia Marco Guidi per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista

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