Juventus Women

Hanna Bennison: «Juventus Women oltre ogni aspettativa. Ruolo nuovo ma dimostrerò quanto valgo davvero. A fine stagione sarò felice se…» – INTERVISTA ESCLUSIVA

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Hanna Bennison racconta i suoi primi mesi di Juventus Women in un’intervista esclusiva su JuventusNews24.com

Sorride imbarazzata e scuote la testa quando le si dice che all’Everton aveva la maglia numero 10 perché era la superstar della squadra. Hanna Bennison è timida – lo ammette lei stessa – ma ha tantissimo talento. Molto è già stato sprigionato, almeno altrettanto deve ancora venire fuori. La Juventus Women l’ha presa in estate per affidarle le chiavi del centrocampo nonostante la giovanissima età (21). Lei, nazionale svedese, sta muovendo i primi passi in bianconero imparando un ruolo nuovo a cui non era abituata. Con l’italiano deve ancora cominciare ma prima di passare all’inglese riusciamo a presentarci.

Ciao Hanna, perché proprio la Juventus?
«Ho scelto la Juventus perché la reputo un grande società. Quando mi hanno chiamata ero davvero felice di sapere che mi volessero qui. È un club che gioca per vincere molto, questa cosa mi piace. E gioca anche un bel calcio. Questa è la ragione principale per la quale ho scelto la Juventus».

Ti ricordi come hai reagito quando hai saputo che la Juve ti voleva?
«Ero davvero felice quando ho sentito che la Juventus mi voleva qui per giocare. Ero molto emozionata, suonava molto bene alle mie orecchie».

Il primo impatto?
«Posso dire che è meglio di quanto mi aspettassi. Poi chiaramente quando ti trasferisci in un nuovo Paese e anche in una nuova squadra è sempre difficile all’inizio. Ci sono tante cose a cui devi abituarti. Ma penso sia stato abbastanza facile perché tutti sono molto disponibili. È stato facile integrarsi nella squadra, tutte le compagne sono molto carine e anche lo staff».

C’è qualcuna compagna di squadra che ti ha aiutato nello spogliatoio?
«Posso dire che tutte sono state molto carine e accoglienti. Quindi è difficile dirne solo qualcuna, è stato facile perché tutte sono state coinvolgenti e aperte nei miei confronti».

La tournée negli Stati Uniti come è stata?
«È importante fare un’esperienza come quella negli Stati Uniti: naturalmente passi più tempo con la squadra… Soprattutto quando ci sono nuove giocatrici e nuovi allenatori. È stato molto positivo per noi fare questo viaggio, ci ha aiutato molto e quando siamo tornate ci sentivamo più forti».

Hai parlato con qualche giocatrice svedese che ha giocato qui alla Juventus?
«Ho parlato con qualcuna delle giocatrici svedesi che hanno giocato qui in passato, solo per avere un riscontro. È bello parlare con qualcuno prima di prendere una decisione, ma ho sentito un sacco di cose belle quindi naturalmente sono voluta venire».

Perché hai scelto proprio il 15?
«È una domanda difficile perché non è il mio numero preferito. A volte non puoi scegliere esattamente cosa vuoi, ma il 15 era quello che mi piaceva di più tra i numeri rimasti».

All’Everton avevi il 10, giusto?
«Sì, il 10…».

Eri la super star della della squadra…
«No… (ride ndr)».

Com’è il tuo rapporto con Max Canzi? Nelle amichevoli abbiamo notato che ti richiamava spesso: ‘Benni, Benni!’
«È molto appassionato. Ama quello che fa e gli piace molto il calcio, lo si nota in campo. Inoltre vuole che tutte noi miglioriamo sempre di più, ed è probabilmente per questo che urla così tanto. Ma quando sei un nuovo allenatore vuoi solo trasmettere i tuoi principi e insegnare il tuo gioco. Forse è anche per questo che urla tanto a bordo campo. È molto positivo che sia così appassionato e che voglia davvero che miglioriamo e cresciamo come squadra e individualmente».

Gli allenamenti che fai qui sono diversi da quelli che facevi all’Everton?
«Sì, gli allenamenti sono diversi. È difficile da spiegare ma penso sia perché il calcio è diverso in Italia rispetto all’Inghilterra. Qui si tratta più di tenere il pallone, fare passaggi corti, anche passaggi lunghi ovviamente ma sono più combinazioni e cose simili. Mentre in Inghilterra il gioco è più fisico, c’è più corsa, più duelli, contrasti ed è un po’ più diretto. E quindi sì, penso che sia bello, potremmo dire che qui il gioco è più tecnico».

C’è qualche compagna di squadra che ti ha sorpreso? Che la vedi giocare e pensi: ‘Cavolo, è veramente brava!’?
«Abbiamo tante buone giocatrici, quindi è difficile rispondere. Conoscevo molte delle giocatrici della Nazionale italiana. Quindi sapevo già che c’erano tante buone giocatrici. Forse una che mi ha sorpreso è stata Chiara Beccari. Perché non l’avevo mai vista prima così tanto, è una giovane calciatrice davvero forte».

Come ti trovi nel tuo nuovo ruolo? Hai sempre detto di amare la parte offensiva del tuo gioco ma qui ti viene richiesta anche un’importante fase difensiva
«Questo ruolo è un po’ diverso per me, anche un po’ difficile all’inizio quando non ero abituata a difendere così tanto. Penso vada bene perché posso migliorare la mia fase difensiva, in cui devo ancora crescere. Ma certamente voglio anche essere in grado di aiutare la squadra ad andare in avanti ed essere creativa, ma spero di poter fare entrambe le cose».

Dovrai correre molto…
«Sì, molto».

Come valuti il tuo debutto e quello della squadra col Sassuolo?
«Credo che nella prima partita la mia prestazione sia stata ok, e penso anche quella della squadra. Possiamo fare meglio ma la cosa più importante era ottenere una vittoria: è sempre difficile nella prima partita della stagione. Abbiamo fatto una partita ok e ovviamente sono molto felice di averla vinta».

Pensi che vi giocherete lo scudetto fino all’ultimo quest’anno?
«Sì, credo davvero molto in questa squadra e penso che abbiamo molte brave giocatrici e un bel gruppo. Abbiamo un sacco di potenziale e possiamo andare molto lontano. E naturalmente puntiamo a vincere lo scudetto».

E in Champions? Il Round 2 sarà molto complicato…
«Come ho detto siamo un grande gruppo con tante ottime giocatrici e penso che abbiamo buone possibilità, ma poi ovviamente ci sono molte buone squadre ora che arriveremo al secondo turno. Quindi sarà dura, ma ho fiducia in noi».

Ti sei posta un obiettivo di gol e assist per questa stagione?
«Di solito non mi piace pormi degli obiettivi su quanti assist o gol voglio fare ma, ovviamente, il più possibile. Non ho un obiettivo preciso, voglio solo aiutare la squadra nel miglior modo possibile».

La nomea di giovane superstar ti è pesata quanto ti sei trasferita per una cifra record dal Rosengard all’Everton? Hai detto che sono stati tre anni di alti e bassi…

«Sì, penso mi abbia messo un po’ di pressione in più addosso perché sapevo di essere stata pagata molto e di essere considerata un grande talento. Per cui naturalmente c’è stata molta pressione, ma anche da parte di me stessa, perché voglio sempre essere la mia miglior versione. Quindi è stato difficile. Poi nel calcio ci sono sempre alti e bassi, soprattuto quando sei giovane, hai bisogno di imparare molto. Perciò è stata un’esperienza importante. Sono molto felice di essere andata in Inghilterra, ma ovviamente ci sono stati anche dei momenti difficili».

C’è un qualcosa che ti manca o che devi migliorare per completare la tua crescita?
«È complicato sceglierne una, perché ci sono molte cose che voglio ancora migliorare. Naturalmente sono ancora giovane e in apprendimento, ma potrei dire il mio gioco uno contro uno, voglio migliorare sia offensivamente sia difensivamente ed essere un po’ più coraggiosa in campo. Voglio dimostrare tutto quello che valgo e unire tutto per non avere più alti e bassi e cercare di essere il più continua possibile».

Torino ti sta piacendo?
«Penso che Torino sia una città davvero bella. È meglio di quanto mi aspettassi e mi piace molto la zona del fiume e anche in centro. Quindi, per ora, tutto bello».

E alla fine della stagione, invece, sarà tutto bello se…
«Se vinceremo il campionato».

Si ringrazia Hanna Bennison e l’ufficio stampa della Juventus per la disponibilità mostrata in occasione di questa intervista.

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