Hernanes: «Alla Juve ho realizzato tanti sogni. Su Allegri...» - ESCLUSIVA
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Hernanes: «Alla Juve ho realizzato tanti sogni. Su Allegri e Dybala…» – ESCLUSIVA

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Hernanes, ex calciatore della Juve, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Juventusnews24. Le sue dichiarazioni

La nuova vita di Hernanes. Il Profeta, alla Juve dal 2015 al 2017, si è raccontato in esclusiva a Juventusnews24.

TORNARE A VIVERE IN ITALIA«Mi mancava molto stare qui in Italia, mi mancavano i miei figli. Era tanto che ero in giro per il mondo per giocare a calcio tra Cina, Brasile, San Paolo, Recife. Avevo la saudade al contrario. Sono partito da Recife che c’erano 30 gradi ogni giorno per arrivare qui a Torino con la neve (ride ndr). Però sono contento di essere qui e ho deciso di rimanere».

GIOCARE ANCORA«In questo momento no. La mia priorità è stare più tempo con i miei figli, andare a prenderli a scuola. Pensavo: ‘Magari arriva una proposta qui in Italia e torno a giocare’. Però vediamo. È arrivato qualcosa però non volevo andare troppo lontano, volevo stare con i miei figli».

GLI ANNI ALLA JUVE – «È stato molto bello perché io avevo il sogno di giocare la Champions, ma anche che la mia squadra fosse protagonista, magari arrivando in finale. Quello era il mio sogno massimo, ed è stato bello perché ho potuto realizzarlo con la Juve. Abbiamo vinto lo Scudetto, la Coppa Italia in cui ho giocato anche in finale contro il Milan. È stato un periodo vincente, la squadra era molto forte. Sono cresciuto molto come giocatore, perché Allegri mi ha messo in un ruolo che non avevo mai fatto e ho dovuto imparare. La prima partita è stata bellissima poi ho dovuto fare dei passi indietro perché avevo una mentalità troppo offensiva per giocare in quel ruolo. Mi sono dovuto adattare e imparare a giocare in quella posizione. All’inizio ho sofferto un po’, poi ho preso i giri giusti e mi è piaciuto tanto perché mi ha fatto crescere come giocatore e come conoscenza del calcio. A livello di maturazione personale, di ambiente e di vittorie, è stato un periodo bello alla Juve. Ho realizzato tanti sogni, mi hanno dato tanto i due anni a Torino».

SOPRANNOME PROFETA – «Prima di diventare un giocatore professionista seguivo molto il calcio, guardavo tante partite. Mi faceva girare le scatole il fatto che i giornalisti facevano sempre le stesse domande e i calciatori rispondevano sempre allo stesso modo. Io voglio sempre pensare, scoprire più in profondità, non voglio essere superficiale. Mi piace leggere di tutto, la Bibbia è il libro che leggo di più perché mi dà le basi per affrontare gli ostacoli della vita. Prendo spunto da lì. Il soprannome Profeta nasce anche un po’ da questo, perché parlavo in maniera diversa. Il ragazzo brasiliano che mi ha chiamato così dice che è stato per errore, perché voleva fare una puntata su di me e ha detto al suo collaboratore di volerla chiamare ‘Hernanes il filosofo’. Lui penso fosse addormentato e non si è ricordato, così invece di filosofo ha messo Profeta. Nasce per errore però mi sta carino».

CAR SHARING «Io usavo molto il car sharing, soprattutto per andare in centro perché i parcheggi sono un po’ difficili da trovare. Ogni tanto, per non fare troppi giri e andare a casa a prendere la mia macchina, sono andato all’allenamento col car sharing. Non sono uno che sta a pensare tanto: ne avevo bisogno e l’ho fatto».

RINNOVO DYBALA«Sono dinamiche che vanno oltre. Io so che lui è un grande giocatore, tra i più forti con cui ho giocato. Mi piace molto: perderlo a parametro zero non sarebbe la miglior opzione, però ogni tanto capita».

ARTHUR – «Nella posizione in cui giocavo con Allegri, da regista, se ha accanto due mezzali che spingono come avevo io con Khedira e Pogba, può essere perfetto. Ha un gran tocco di palla. Non lo vedo mezz’ala: se gli si trova accanto a lui giocatori con determinate caratteristiche, può fare veramente bene».

GUARDIOLA«L’ho sempre pensato però non l’ho mai detto: con tutto il rispetto per quello che ha fatto, parlando con gli amici dico che Guardiola ha rovinato il calcio. Ha fatto una roba allucinante con il Barcellona: la squadra era perfetta, con tutti i giocatori adatti. Dani Alves, Xavi, Iniesta, Messi. Tutti vogliono imitare Guardiola ora: correggo la mia frase, non è lui che ha rovinato il calcio ma la voglia degli altri di imitarlo. Non hai i giocatori adatti per giocare sempre in quella maniera e vincere, la cosa che conta. Sono come Allegri, per me l’importante è vincere, anche non giocando bene».

CORSA SCUDETTO«Non è scontato perché c’è anche la Juve arriva da dietro. Con la sua mentalità, quella di Allegri, la cultura in Piemonte in cui si pensa a lavorare e a vincere, non è scontato che vincano Milan, Napoli o Inter. È tutto aperto».

CA’ DEL PROFETA «Sono molto di pancia, ci ragiono dopo. Quando vedo una cosa che mi piace seguo quella strada lì, senza pensarci troppo. Così è stato per il vino: sono stato una volta nelle Langhe, ho visti le viti e l’uva, un paesaggio bellissimo e ho deciso di prendere una casa in campagna. Poi ho trovato la casa che volevo io in una posizione strategica e ho detto: ‘Adesso faccio il vino’. È una cosa che mi interessava quindi ho iniziato a leggere libri, parlare con i produttori e gli enologi, andare in cantina a vedere i processi. Sono così: voglio capire come le cose si sviluppano, sono di pancia. Il vino ho imparato a berlo qui in Italia, adesso è diventato la cultura di ogni pasto. Un bicchierino, due».

GUERRA IN UCRAINA«Le persone che non sono adatte, vogliono fare delle cose, neanche riescono. Noi potevamo aprire gli occhi delle autorità che potevano fare qualcosa in più, per spinger loro a trovare una soluzione perché non è giusto, è una follia questa roba qui».

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