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Higuain contro Kane, quando il gol è un fatto genetico
La partita di martedì sera metterà a confronto due dei centravanti più dominanti d’Europa. Juventus-Tottenham è anche Gonzalo Higuain contro Harry Kane: attaccanti programmati per segnare
C’è qualcosa nel DNA di alcuni attaccanti che non si può spiegare con le parole. È un’indole quasi animalesca, assimilabile allo spirito di sopravvivenza, che ti porta a fare una sola cosa: gol, rete, centro. Segni perché vivi per quello e non ti importa di nient’altro; segni perché ce l’hai dentro e devi tirarlo fuori; segni perché sei bravo a farlo, molto più bravo di tutti gli altri. Gonzalo Higuain ed Harry Kane sono questo tipo di attaccante: programmati da madre natura per timbrare il cartellino, esistenzialmente. Un dono e una condanna allo stesso tempo. Martedì sera saranno di fronte: l’uno contro l’altro in Juventus-Tottenham, gli occhi del mondo sul loro devastante killer instinct. Paragonarli è scontato quanto impervio: come confrontare due divinità con i medesimi soprannaturali poteri. Non si possono spiegare Gonzalo Higuain ed Harry Kane, non con le parole. Ma vale comunque la pena provarci.
Gonzalo Higuain
El Pipita, Brest, 1987. Figlio d’arte. Fa gol perché ce l’ha nel sangue, è un fattore ereditario. In carriera ha segnato ovunque contro chiunque: in patria, in Europa, segnerebbe anche sulla Luna. Diventa un calciatore nel River Plate, un campione nel Real Madrid, una leggenda nel Napoli, un vincente nella Juventus. La sua carriera è un inesorabile climax ascendente di successi e record, il fattore comune l’ossessione per la marcatura. Higuain è l’attaccante più prolifico della Serie A in singola stagione: 36 centri nel 2015/16. In Italia ne ha fatti 91 in tre stagioni con il Napoli, già 50 in un anno e mezzo con la Juve: sono numeri folli nel nostro campionato.
Attaccante famelico sotto porta, chirurgico con entrambi i piedi, vede lo specchio di porta più di quello di casa sua. Dotato di una visione di gioco fuori dal comune e di tecnica ottimale, Higuain è vitale nella costruzione offensiva. Gioca da solista ma anche per la squadra: non si risparmia mai in nessuna delle due fasi. Quando in condizione è immarcabile per qualsiasi difensore del pianeta e inarrestabile sulla progressione nel medio-breve. Abbina una fisicità importante a un’agilità sorprendente per la sua mole, risultando fulmineo e letale spalle alla porta. Ma il vero pezzo forte di Higuain è la capacità di saper dettare sempre il passaggio al portatore, muovendosi sulla terza linea avversaria con un tempismo innato. Punti deboli? L’emotività e l’assoluta difficoltà nel gioco aereo. Perché madre natura non poteva concedergli proprio tutto quanto.
Harry Kane
Hurrikane, Chingford, 1993. Nato sotto il segno del Leone per primeggiare. Oltremanica sono fermamente convinti che sia il centravanti più forte della storia d’Inghilterra. E, numeri alla mano, viene davvero difficile darli torto. Sbocciato e affermatosi con il Tottenham, Kane, all’età di 24 anni, ha già stracciato tutti i primati realizzativi della Premier League. Nel 2017 ha superato il record di gol in un anno nel massimo campionato britannico trovando la rete addirittura 42 volte. 127 gol in 193 presenze con gli Spurs: da impazzire. L’assenza di trofei nella sua bacheca personale è unicamente attribuibile alla non esaltante tradizione sportiva del club londinese.
Harry Kane è la completezza fatta a centravanti. Fisicità dominante, intelligenza tattica disarmante e facilità imbarazzante di tiro sono solo alcune delle peculiarità di un atleta spaventoso. Il capitano del Tottenham è uno dei pochi attaccanti in Europa in grado, realmente, di fare reparto da solo. Kane vanta uno sconfinato ventaglio di giocate che lo rendono imprevedibile in qualsiasi frangente dell’azione e della partita. La velocità di punta superiore alla media ne fanno un fenomeno nella profondità almeno quanto nel taglio ad attaccare la porta su cross dal fondo: vero marchio di fabbrica dell’inglese. Di testa è una sentenza, risultando indifendibile sul terzo tempo. La costanza di rendimento di questo giocatore è certificata dai suoi gol senza soluzione di continuità. Difetti? Pochi, quasi nessuno: di certo non è un abitudinario del red carpet della Champions; in carriera solo 8 gare disputate. In cui ha segnato 8 volte: sorpresa.
Il momento
“Chi è il più forte allora?” è la vostra prossima domanda. Sami Khedira ha risposto così; noi, pur parteggiando per il Pipita, non sappiamo proprio scegliere. Sarebbe come pronunciarsi tra Van Gogh e Picasso, tra Mozart e Beethoven, tra Platone e Aristotele. Gli almeno 180 minuti del duplice confronto europeo ci aiuteranno senz’altro a capire, senza avere la presunzione di pretendere un verdetto definitivo. Certo è che entrambi gli attaccanti si presentano al grande appuntamento in un momento strepitoso. Higuain, dopo l’astinenza di inizio anno, è andato in rete nelle ultime 4 partite ufficiali realizzando 6 centri e portando a 17 marcature il suo bottino stagionale. Kane, se possibile, viaggia su livelli ancora più vertiginosi: 32 gol in stagione in 31 presenze ufficiali e l’esaltazione dell’ultimo sigillo che ha deciso il sentitissimo derby di Londra contro l’Arsenal. Come direbbero in Inghilterra i due centravanti sono “on fire“: in fiamme, roventi.
Due porte, un rettangolo verde, un pallone e un’adrenalinica musichetta: martedì sera c’è la Champions League; martedì sera c’è Juventus-Tottenham; martedì sera c’è Higuain contro Kane. È lecito aspettarsi spettacolo e, perché no, qualche gol.