I DIALOGOBBI - Zuliani: «Allegri, società e squadra: ditevi le cose»
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I DIALOGOBBI – Claudio Zuliani: «Allegri, società e squadra: ditevi le cose in faccia»

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I DIALOGOBBI – Claudio Zuliani: «Allegri, società e squadra: ditevi le cose in faccia». La sua analisi a JuventusNews24

Con Claudio Zuliani ho condiviso a JuventusTv anni di grandi vittorie, dove non sono mancati momenti complicati, asperità polemiche, discussioni con i tifosi. Ed il dibattito c’è stato anche nei periodi più difficili, quelli dei settimi posti, quando sembrava impossibile risalire da una corrente contraria.

Paolo: «Ciao Claudio, vado subito al punto che più mi assilla, prima ancora delle analisi, dei perché e dei modi per uscire fuori dalla situazione attuale: rischiamo una stagione senza riuscire a essere competitivi in campionato o in Champions League? C’è il rischio concreto che questa crisi sia strutturale e quindi non facilmente risolvibile, almeno non in quei tempi brevi che ci consentirebbero di rientrare in entrambe le competizioni?»

Claudio: «Purtroppo si, caro Paolo, e sai perché te lo dico? Perché a Monza non ho visto nemmeno un solo minuto che potesse farmi pensare alle assenze, alle decisioni contrarie, alla sfortuna del rimpallo o all’episodio che cambia una partita. Non ho visto niente sul campo e questo mi preoccupa moltissimo»

Paolo: «Come ti spieghi una settimana come quella che abbiamo vissuto? E ritieni più grave la sconfitta col Monza di quella con il Benfica?»

Claudio: «La settimana che abbiamo vissuto non me la spiego perché dopo il secondo tempo di Parigi avevo visto dei segnali positivi, che facevano intravedere la possibilità di infilare un tris di vittorie a cominciare dalla partita con la Salernitana. Che in realtà avremmo vinto, senza la folle decisione del Var. É molto più grave la sconfitta con il Monza perché abbiamo affrontato una squadra ultima in classifica del nostro campionato e non prima in quello portoghese. Come se non bastasse, contro il Benfica abbiamo giocato i primi 25 minuti, a Monza nemmeno il primo».

Paolo: «Ho una curiosità di tipo comunicativo. Io e te viviamo da anni in questo mondo e sappiamo bene quanto sia difficile dire le parole giuste nei momenti duri. Come giudichi la recente comunicazione di Allegri? Al di là del merito, ho trovato davvero strana la scelta di affidarsi a confidenze con Sconcerti. Perché poi in conferenza il mister era più nervoso del solito. Inoltre, ha fatto fatica a definire il reale stato della squadra e questo non aiuta nessuno»

Claudio: «Siccome conosciamo bene il mister, quanto sia intelligente e arguto, quanto sia sgamato dal punto di vista della comunicazione e quanto sia attento ai dettagli, non credo sia stato così ingenuo da credere che Sconcerti non scrivesse quello che era – di fatto – il frutto di una chiacchierata telefonica. Deduco quindi che Allegri si trovi in una situazione di solitudine contro il mondo delle critiche pesanti e talvolta offensive che ha ricevuto ed abbia cercato rifugio in un libero sfogo con una penna importante».

Paolo: «Un’ultima considerazione. Tra gli #AllegriIN e gli #AllegriOUT, io sono del partito #AllegriBOH. Che non significa astensione, ma che davvero non saprei cosa decidere in questo momento. Non credo ai salvatori della patria. Ma mi rendo conto che più passa il tempo e più margini di recupero non ce ne sono più tanti…»

Claudio: «Per usare un’espressione cara a Max direi che è molto semplice: si devono riunire squadra-allenatore-società e dirsi le cose in faccia. Se al termine del chiarimento la situazione è risolvibile che si vada avanti con questa guida tecnica. Altrimenti, per il bene di tutti, sarebbe meglio cambiare».

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