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I DIALOGOBBI – Marta Salmoiraghi: «Gogna mediatica intollerabile. Ho fiducia in Gianluca Ferrero»
Nuova puntata del format I DIALOGOBBI. Ecco le dichiarazioni di Marta Salmoiraghi sulla situazione in casa Juventus
Nuova puntata de I Dialogobbi stretta tra intercettazioni, Mondiali e il prossimo gennaio di ripresa agonistica. Protagonista è Marta Salmoiraghi: redattrice di PerSempreCalcio.it, aspirante giornalista e tifosa juventina.
Paolo: «Ciao Marta, mai come adesso il Dialogobbo non può che partire dalla sensazioni. Ti racconto la mia. Al di là delle ragioni professionali e dell’assenza dell’Italia, amo il Mondiale. Sarà che da bambino, quando di calcio in tv se ne vedeva poco, era l’occasione per un’abbuffata e mi piaceva moltissimo. Ecco, pensare di rivivere quello del 2006 con le intercettazioni sulla Juve – seppure di molto minore entità, per adesso – è un incubo che non immaginavo. Al quale reagisco concentrandomi ancora di più sul Qatar. Tu come stai vivendo da giornalista e tifosa Juve?».
Marta: «Ciao Paolo! Anch’io amo seguire il Mondiale e già farlo senza l’Italia ammetto che è difficile. In più il clima si è decisamente appesantito in questi giorni con le notizie legate alla Juventus. Da tifosa ammetto che è un periodo delicato e non è bello difendersi costantemente da attacchi social e non che riguardano intercettazioni, gestione societaria e paragoni, scomodi, appunto con Calciopoli. Da giornalista faccio il mio lavoro cercando di essere sempre obiettiva ma c’è una cosa che non tollero e che contesto a diverse testate giornalistiche: la gogna mediatica.
È imbarazzante quello che vedo scrivere da alcuni “colleghi” in questi giorni. Se si andrà a processo e ci saranno delle condanne, chi ha sbagliato pagherà, prima di allora ritengo che quello che sta subendo la Juve e il popolo juventino sia ingiusto».
Paolo: «A tal proposito ti chiedo: non c’è una responsabilità anche da parte della Juventus? Probabilmente le ragioni sono ovvie, in questo momento bisogna pesare ogni parola e aspettare la battaglia giudiziaria-sportiva. Ma è altresì indubbio che è comprensibile lo shock dei tifosi: Andrea Agnelli è uscito di scena troppo improvvisamente, nessuno se lo aspettava in questi modi ed è oggettivamente difficile farsene una ragione se nessuno la spiega».
Marta: «Sicuramente sì, lo penso anch’io. Per quanto si parlasse di inchiesta Prisma da mesi, nessuno si aspettava una cosa simile. Ricordo ancora quel lunedì sera è stato davvero uno shock. Le dimissioni di Andrea Agnelli sono sicuramente la parte più difficile da digerire per i tifosi dopo il ciclo vincente di questi 12 anni. Però penso che, al di là delle motivazioni che penso si siano intuite e che saranno magari fornite dopo il 18 gennaio, la decisione sia stata presa proprio per il bene della società e della squadra. O meglio, è quello a cui sono portata a credere».
Paolo: «Vado sul Mondiale. Come lo stanno vivendo i nostri giocatori? Confesso – e non lo avrei mai detto – che sto ammirando un Rabiot che mi sembra fondamentale per la Francia, quasi che la Juve lo avesse migliorato in questi mesi. Invece sono preoccupato per Vlahovic: temo che sia uno di quei giocatori che ha bisogno di essere in guerra con tutti. E noi, in questa fase, sul campo non siamo questo genere di squadra…».
Marta: «Anch’io ho iniziato ad ammirare Rabiot già nelle partite prima della sosta e devo dire che, la sua gestione del centrocampo con la Francia, sta confermando quanto di buono avevo visto. Bene anche i brasiliani comunque. Danilo ha già recuperato dall’infortunio e ieri sera ha giocato bene; ottima anche la prestazione di Bremer elogiato anche da Tite. Incredibile Szczesny: devo ammettere che quando ha parato il rigore a Messi ho esultato come se stesse giocando con la maglia della Juve.
Anch’io sono rimasta scontenta da Vlahovic. Al di là della pubalgia che lo sta condizionando sul campo è un ragazzo giovane e molto emotivo che sente le pressioni. Questo potrebbe giocare brutti scherzi in campo ora e ci sarà bisogno dei veterani, come Bonucci, per non deconcentrare la squadra».
Paolo: «Ti faccio 2 scenari per gennaio e mi dici quale sarà il più probabile. La Juve fa una grandissima rimonta. La Juve entra in crisi seria. Sinceramente, e non per lavarmene le mani, io do 50% e 50%».
Marta: «Eh, difficile Paolo! Secondo me le prime partite saranno fondamentali per capire quanto il periodo abbia influito sulla Juve. Comunque recupererà Pogba e Chiesa, il che non mi sembra una cosa da poco. Io mi espongo: do 70% reazione positiva sul campo, 30% crisi seria».
Paolo: «Ho due ultime curiosità (che poi sono le più grandi, probabilmente, in questo momento). Chi è il tuo Presidente ideale per il nostro immediato futuro? E pensi, come scrivono da più parti, che possa anche maturare l’ipotesi di una Juve a proprietà straniera, in linea con quanto successo ad altri club come Milan, Inter e tanti altri in Europa?».
Marta: «Parto dalla seconda e onestamente, per quanto non ci veda niente di male, preferirei vedere la Juventus gestita da Exor quindi da John Elkann e, seppur non come protagonista, dalla famiglia Agnelli. Spero che il progetto di Elkann non sia quello di vendere ma penso che ora sia presto per poterlo dire. Difficile fare un nome… forse ci vedrei bene Alessandro Nasi, giovane e competente, coadiuvato da Alessandro Del Piero come vice-presidente. Aggiungo, se posso, che per ora darei comunque piena fiducia a Gianluca Ferrero, un uomo molto pacato e serio che in alcune cose ricalca un po’, sentendo chi lo conosce bene, quello che fu il grande Gianni Agnelli. Sono curiosa di vederlo all’opera in una fase di transizione delicatissima».