Con il PagellOne la scala del Paradiso si completa di altri due gradini, Napoli e Young Boys. Abbiamo provato a dare i numeri di questa salita con la consueta benedizione di don Moreno
Le partite che separano la Juve dalla seconda sosta per le nazionali. Uno uguale Udine e l’Udinese. La testa è già li. In fondo è questa la grandezza della Juve attuale.
I volti della Juventus durante la partita con il Napoli. Il primo, bruttissimo, durato per fortuna soltanto 10 minuti che ha riportato i tifosi allo stadio indietro di qualche mese alla partita persa con la squadra di Sarri. Il secondo, bellissimo, di una squadra che impone il suo ritmo e la sua potenza alla partita.
Hat trick. La prima tripletta di Dybala. Qualcuno lo chiama già Dybaldo. Sarebbe meglio rimanesse sempre Dybala ossia qual giocatore fortissimo che sta compiendo quell’ultimo difficilissimo tratto che lo separa tra essere un bel calciatore ed essere un campione.
Le vittorie in contemporanea di tutte le squadre italiane partecipanti alla Champions. Era da novembre 2005 che non accadeva. Viva l’Italia.
Alla comunicazione di addio di Marotta. Il voto non va a nessuno… né alla Juve né al suo ormai ex dirigente. È semplicemente espressione di quel gusto amaro che resta in bocca e che non fa godere fino in fondo della vittoria.
I punti di vantaggio sulla seconda in classifica. Per adesso va bene così…
L’ampia sufficienza va data a Bentancur. Questo mese, al netto del recupero dalle scorie del mondiale, ha mostrato come il ragazzo abbia tanta stoffa e stia diventando sempre più importante nelle rotazioni di Allegri. Con calma, pazienza e lavoro probabilmente un futuro top player del centrocampo lo stiamo crescendo in casa.
Al gesto tecnico compiuto da Bonucci con il lancio per il primo goal di Dybala contro gli svizzeri. 40 metri a scavalcare millemetricamente il difensore avversario per finire sul piede del compagno in corsa … Memorie Platinesche.
La prestazione di Ronaldo contro il Napoli. Nel momento difficile il campione si vede proprio perché capace di caricarsi la squadra sulle spalle e cambiare la prestazione di tutti i suoi compagni.
Uguale Bernardeschi. Per il cammino di crescita compiuto, per questa prima parte di campionato disputata, perché forse l’Italia ha trovato un nuovo grande numero dieci.