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Il presente e futuro dei bianconeri tra calciomercato e l’ombra delle sanzioni
Delusione, malumori e poche certezze: lo stato d’animo della società juventina riflette quello dei suoi supporter, alla fine di un campionato non certo esaltante.
La settima posizione non sembra essere il posto giusto per la Vecchia Signora, che ha sicuramente sofferto di un’instabilità a livello di club che ha investito tutti i comparti, dalla rosa (e i suoi risultati discontinui) alla dirigenza, tuttora impelagata in problemi legali che potrebbero sfociare in pesanti penalizzazioni.
È un vero peccato e, oltre al club, a soffrire di questa situazione sono anche i tifosi. Anche se la passione per il calcio non dovrebbe essere (più di tanto) intaccata dalle eventuali défaillance della propria squadra del cuore, è pur vero che non si può certo essere soddisfatti della performance dei campioni bianconeri, che ci avevano sempre abituato a ben altro.
Forse, il prossimo anno, sarà quello giusto per poter piazzare qualche scommessa vincente sulla Juve. Nel frattempo, chi ama il gioco online potrà comunque continuare a divertirsi girando i rulli di una slot machine dei casinò che si trovano su internet: ce ne sono molte a tema calcistico e può essere un ottimo diversivo per alleviare l’“astinenza” da trofei. Oggi vogliamo fare il punto della situazione, analizzando in modo conciso la situazione della rosa, la panchina e gli ultimi sviluppi che riguardano le eventuali sanzioni europee.
La situazione dell’attacco
I gol sono stati davvero troppo pochi. Il problema di Allegri in attacco è ormai conclamato. Bisogna agire – e in fretta – ripartendo dalle certezze. Se tutto procede nel verso giusto, Milik potrà rimanere alla Juve, grazie all’accordo con il Marsiglia che si estenderà anche al prossimo campionato. Ed è un bene, in quanto il campione polacco è forse l’unico ad aver assicurato una certa continuità.
Sarebbe ingiusto, comunque, attribuire ai giocatori un’eccessiva responsabilità per quanto riguarda l’inefficacia delle azioni da rete. Da Kean a Chiesa, passando per Vlahovic e Di Maria, è l’aspetto tattico a soffrire, con il risultato che il rendimento del singolo viene offuscato da una scarsa coralità e da una troppo labile presenza di solide costruzioni di gioco. E se Di Maria forse resterà in rosa (con un discreto sforzo economico della società), lo stesso non si può dire per Chiesa e Vlahovic, che hanno diversi “occhi” puntati su di loro, tra cui i più insistenti sembrano essere quelli dei club di Premier League.
Allegri: panchina confermata
Nonostante la situazione piuttosto incrinata di tutto l’impianto tattico, Allegri conferma la sua presenza alla guida del club bianconero anche per la prossima stagione 2023/24. Se ad alcuni può sembrare una decisione in netto contrasto con i risultati sportivi, bisogna ammettere che i mancati traguardi della Juve non sono tutti da imputarsi all’allenatore, ma piuttosto ad una situazione societaria che naviga a vista e che dipende dalla decisione della UEFA anche per poter gestire rinnovi e mettere in atto una campagna acquisti con relativa tranquillità. La Juve ha bisogno di certezze e forse Allegri è la soluzione migliore ad arginare quella che, lungi da essere una “deriva”, non è comunque una delle situazioni più semplici da gestire.
Sanzioni: a che punto siamo?
La posizione finale nella classifica della Serie A assicura alla Juve un posto nella Conference League. Ma, come è noto, la partecipazione non è ancora sicura e dipende dalla sentenza dei vertici UEFA, che proprio in questi giorni stanno valutando gli atti relativi all’inchiesta sulle plusvalenze. Un esito negativo prevede l’esclusione dalle coppe per una o più stagioni. Al momento, una delle richieste fatte alla società bianconera e di gran peso dal punto di vista “diplomatico” riguarda la Superlega, che – come è noto – rappresenta una questione spinosa per la UEFA e che, sostenuta da club come Real Madrid e Barcellona, sembra essere ancora in piedi. Ma l’ostacolo da superare resta la già citata indagine della procura di Torino: se viene accertata una responsabilità dolosa nelle manovre finanziarie della dirigenza juventina, le chance di uscirne “illesi” possono assottigliarsi sempre di più.