Inchiesta Prisma, le frasi choc di Santoriello e i dubbi dei tifosi della Juventus

Inchiesta Prisma, le frasi choc del pm Ciro Santoriello hanno fatto venire più di un dubbio ai tifosi della Juventus

Le parole a volte pesano più delle azioni, e quelle pronunciate dal pm Ciro Santoriello nel 2019 – da ieri virali su tutti i social -, sono un clamoroso autogol mediatico che alimenta il sospetto di “accanimento giudiziario” nei confronti della Juventus, unica società sanzionata con 15 punti di penalizzazione dalla Corte federale d’Appello per plusvalenze fittizie, prosciolti tutti gli altri club coinvolti. Il tono leggero e il contesto amichevole (un convegno del 2019 e non un’aula di tribunale) non ridimensionano la portata di frasi inequivocabili: «Sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus, da pubblico ministero sono antijuventino, e cioè contro i ladrocini in campo».

Non è evidentemente una questione di fede calcistica, ma professarsi “anti” ammettendo pubblicamente “l’odio sportivo” nei confronti di un club rivale non è una posizione compatibile con il ruolo di pubblico ministero, una figura di equilibrio tradizionalmente imparziale. Scatenati sul web, i tifosi della Juventus si domandano se nell’indagine Prisma i pm abbiano agito con l’imparzialità che li contraddistingue o si siano lasciati condizionare in qualche misura da fattori esterni, tifo e rivalità. L’uscita a vuoto di Santoriello (che chiese l’archiviazione per un’indagine su Agnelli e la Juventus per una presunta irregolarità nei bilanci 2015 e 2016) è datata 2019, ma agli occhi dell’opinione pubblica rischia di minare la credibilità di un impianto accusatorio nei confronti del club bianconero, passato ai raggi X per mesi da intercettazioni telefoniche e perquisizioni. Piuttosto curiosa una frase (sempre risalente al 2019) di Santoriello sulle plusvalenze, definite un’emergenza della vendita ma che non rendono il bilancio falso nel senso di penalmente rilevante.