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Infortuni Juve, quanto hanno inciso sulla stagione? TUTTI i numeri

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Infortuni Juve, quanto hanno inciso sulla stagione? TUTTI i numeri sull’annata della squadra bianconera

Gli infortuni sono una costante preoccupante della Juventus di questa stagione, una tassa di cui Allegri non riesce ancora a liberarsi. Nemmeno dopo la sosta per i Mondiali la situazione è migliorata, e i bianconeri si ritrovano alla vigilia del delicatissimo match di ritorno degli ottavi di Europa League con pochissime certezze e mille dubbi. Certo, per consolidare il vantaggio nella sfida di andata contro la quinta forza della Bundesliga non serve per forza la rosa al completo. Ma nell’era dei cinque cambi, giocando un paio di volte a settimana, qualche rotazione in più non farebbe male. A differenza di Napoli, Lazio e Inter, il numero di infortuni – soprattutto muscolari – che ha colpito la Juventus in questa stagione è stato eccezionale, gli acciacchi hanno preso di mira soprattutto i protagonisti, privando Allegri delle colonne portanti della sua rosa. Fuori Milik per le ultime 6 giornate di campionato, Allegri ha dovuto fare a meno di Vlahovic per 8 turni di fila causa pubalgia. Chiesa ha saltato le prime 12 di A, e poi è tornato a singhiozzo, strappando la convocazione per il Friburgo. Mentre il ginocchio di Cuadrado lo ha tenuto fuori in 5 gare su 7 tra la 16° e la 21° giornata.

Appena due le presenze stagionali di Pogba, undici turni di stop per De Sciglio, tornato da poco. Bonucci era già stato fermo 7 turni prima della contusione al perone, pure Szczesny ha già saltato 4 partite di A per infortunio, 8 assenze giustificate in campionato per Di Maria, ma insieme ai compagni in Germania, 3 per Bremer, Rabiot, McKennie (prima del trasferimento) e Alex Sandro. Probabilmente il tecnico avrebbe potuto (o dovuto) gestire meglio l’avvicinamento alle sfide più delicate, come quelle del girone di Champions, lo scontro diretto col Napoli al Maradona e anche il ritorno degli ottavi a Friburgo, evitando di sovraccaricare i campioni più stanchi. Attacco coi cerotti in Europa League, senza Milik, con Chiesa e Di Maria convocati ma non al meglio delle condizioni. C’è Kean, squalificato in campionato, ma c’è soprattutto Vlahovic, per rompere il suo digiuno record di sei gare senza timbrare.

L’assenza di Pogba non scombina più di tanto le carte di un centrocampo orfano del francese da luglio, ormai gli automatismi si sono consolidati senza il Polpo e il punto di riferimento è sempre più Rabiot. Altri guai in difesa, con due assenza di livello come Alex Sandro e Bonucci, toccato duro al perone contro la Samp. Vista l’assenza già sicura del brasiliano, probabilmente un po’ di prudenza in più nei confronti del capitano al rientro dopo mesi di stop non avrebbe guastato, perché la scalata in campionato è appena iniziata ma l’Europa League è diventato l’obiettivo primario di una Juve che vuole sollevare un trofeo e soprattutto conquistarsi il pass per la prossima Champions. E al momento il quarto posto in classifica è lontano 10 punti.

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