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Marocchino: «La Juve è una squadra forte ma pericolosa da gestire. Sarri…»
Domenico Marocchino, ex calciatore della Juventus, ha parlato dei temi relativi alla sconfitta contro il Lione: ecco le sue parole
Domenico Marocchino, ex calciatore della Juventus, ha parlato dei temi relativi alla sfida contro il Lione a TMW.
ABBONDANZA – «E’ una Juve atipica. Quando c’è un centravanti di ruolo come Higuain manca l’estro di Dybala. E far giocare il tridente è un problema. E’ come avere tanti abiti in un armadio ma poi è difficile scegliere. In mezzo al campo poi sono tutti passisti e si creano situazioni complesse. E’ uno di quei casi in cui anche… una febbre a 37,2 fa star male ed è difficile da curare. A mio parere poi giocatori di carattere come Mandzukic e Emre Can non erano da far partire. ci avrei pensato bene prima di lasciarli andare».
LE PAROLE DI SARRI – «Ha spiegato che in allenamento la palla gira più veloce ma la partita però poi ha altre tensioni. Ricordo che nell’83-84 vincemmo solo la Coppa Italia eppure avevamo cinque campioni del mondo e due palloni d’oro. Poi quella squadra vinse tutto l’anno dopo. Ci vogliono delle rifiniture sulla base ma non è facile farle in un anno. E poi l’ossatura di questa squadra tira la corda da 8-9 anni. E’ una squadra forte ma pericolosa da gestire. Con un allenatore che non pretendeva certe cose e che giocava di rimessa cosa poteva succedere? E’ tutto vedere, però…».
JUVE INTER – «Con i nerazzurri sarà psicologicamente decisiva. C’è il rischio di disunirsi in campo, di perdere i rapporti. sul campo nella manovra subentrano magari anche domande interne del tipo, mi fido o no?».
DISTRAZIONE – «Successe anche a noi con l’Amburgo che non era certo tra le più pericolose. Non è che la prendi sottogamba però magari non giochi con quella fame e quel coltello tra i denti che servirebbero sempre. Ora comunque al ritorno sarà anche importante non prendere gol».
DIFESA – «Non so quanto possa essere produttivo inculcare un altro modo di giocare e di pungere l’avversario rispetto al metodo Allegri. L’ex tecnico bianconero a mio parere è un grandissimo allenatore, sa quali sono le caratteristiche dei giocatori e sa che sono difficilmente violentabili».
SARRI – «Un ottimo allenatore ma è una scommessa ed è stato presentato come certezza. E’ come quando vai in un locale e ti dicono: lì ci sono tante donne. Poi vai dentro e ce ne sono due in croce. Quel che voglio dire è che è meglio partire cauti. E invece di Sarri si è parlato subito dell’idea di vincere e di giocar bene».