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Isaksen: «Il calcio femminile in Italia è in evoluzione. La Juve ha dato un segnale» – ESCLUSIVA

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Ingvild Isaksen, ex giocatrice della Juventus Women, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Juventus News 24

Il 2017/2018 è stato un anno storico per il movimento calcistico femminile italiano: quell’estate, infatti, prese forma il progetto Juventus Women che, da quella stagione in avanti, ha scritto e continua a scrivere pagine indelebili della storia del calcio femminile. La ventata di novità portata dal battesimo fuoco della Juve ha trovato subito successo già al primo anno, con la vittoria del primo storico Scudetto. In quella rosa era presente Ingvild Isaksen, centrocampista norvegese che, con le sue 13 presenze totali e un gol, ha contribuito al raggiungimento del titolo. Il 21 febbraio 2019, però, Isaksen ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato, appendendo gli scarpini al chiodo a causa dei continui infortuni fisici e delle operazioni al ginocchio. L’ex giocatrice ha parlato in esclusiva a Juventus News 24, ripercorrendo le tappe più importanti della sua esperienza all’ombra della Mole.

Ingvild, qual è tuo presente, la tua vita oggi dopo aver dato l’addio al calcio giocato un anno fa? 

«Al momento i tempi sono un po’ strani, vista l’emergenza Coronavirus, e dobbiamo rimanere tutti a casa. Ma quest’anno ho lavorato con il mio vecchio club, il Kolbotn, come content creator e capo della comunicazione. Ho lavorato anche in tv, nel canale norvegese TV2. Ho iniziato durante il Mondiale femminile, e ho lavorato anche durante la Serie A, la Liga e la Champions League».

La tua ultima importante avventura l’hai vissuta proprio alla Juventus Women. Era la prima stagione, l’inizio di un nuovo progetto. Quali erano le aspettative iniziali e quale clima ricordi all’inizio dell’avventura nello spogliatoio?

«Non conoscendo molto a livello di cultura calcistica italiana, sono arrivata a Torino con la mente molto aperta. Le ragazze sono state molto gentili ed accoglienti e la società è stata molto più aperta di quelle a cui sono stata abituata in Norvegia. Ci è voluto un po’ di tempo per me per sistemarmi. Quando giochi in una stessa squadra per la tua intera carriera, ci vuole tanto tempo per adattarsi ad un nuovo club e ad un nuovo Paese. Non ci sono stati problemi, però, a conoscere le compagne di squadra e la società, ed ero estremamente sorpresa di quanto aperto fosse questo grande club in cui mi trovavo. Questo aspetto mi ha reso molto orgogliosa di farne parte».

In quella stagione, siete riuscite a vincere il primo storico Scudetto della Juventus Women. C’è un momento particolare che ti porti dentro da quell’esperienza?

«Ho lottato con alcuni infortuni soprattutto all’inizio e alla fine della stagione, dunque vorrei sottolineare la mia prima partita con la Juve e quando ho segnato in trasferta il mio unico gol in bianconero contro la Roma».

Hai condiviso lo spogliatoio con tante calciatrici di talento durante la tua avventura a Torino. Quali ti hanno impressionato maggiormente? Ricordi qualche aneddoto particolare nello spogliatoio?

«Tante grandi giocatrici facevano parte della rosa durante la mia esperienza alla Juve, quindi è difficile nominarne soltanto alcune. Tutte erano delle grandi lavoratrici e molto professionali. E l’aspetto che più mi ha impressionato è come hanno giocato durante il Mondiale… Una cosa è giocare per il miglior club d’Italia, un’altra è giocare per una Nazionale di cui nessuno si aspettava partite del genere. E la qualità, l’energia, il loro lavoro di squadra mi ha davvero stupito!».

Punto di riferimento alla Juve è certamente Rita Guarino. Che rapporto ha instaurato il coach con voi giocatrici e su costa si concentra maggiormente nel quotidiano?

«Rita è davvero una persona gentile e calorosa, in grado di mettere il suo intero cuore nel calcio. È molto energica ed entusiasta nel suo lavoro, riuscendo a far trasparire all’esterno tutte le sue emozioni. A volte si arrabbiava un po’, ma lo capisco perché voleva il meglio da noi calciatrici in campo…».

Un anno fa, il 24 marzo 2019, la Juventus Women ha affrontato la Fiorentina Women’s all’Allianz Stadium. Quale significato ha acquisito, secondo te, quella partita?

«È stato un grande segno per rendere il calcio femminile interessante agli occhi di tutto il mondo. Uno Stadium tutto esaurito, nessuno lo avrebbe immaginato possibile qualche anno fa… La partita ha avuto un significato importante anche per le giocatrici in campo, con il lavoro svolto nel quotidiano apprezzato da tutti, lo meritavano davvero! Spero di venire all’Allianz Stadium la prossima volta e vederle giocare!».

Avendolo toccato con mano, quale guidizio sei in grado di dare al movimento calcistico femminile in Italia? Quale passo può essere compiuto per avvicinarsi ai top club europei?

«L’Italia ha molto potenziale e penso che le grandi squadre come Juventus, Roma, Milan e Inter, dando così attenzione alle squadre femminili, abbiano dato un grande segnale per aiutare le ragazze a compiere il prossimo passo. Sono ancora un po’ indietro rispetto ai grandi club europei, ma penso che molto presto vedremo le squadre italiane combattere per la Champions League. Penso che i club italiani debbano continuare ad evolversi e svilupparsi per attirare nel Paese le grandi giocatrici internazionali. Questo potrebbe contribuire alla crescita non solo delle squadre, ma anche del campionato».

Si ringrazia Ingvild Isaksen per la disponibilità e la cortesia mostrate durante questa intervista

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