L'ItalJuve che potrebbe essere: tra rientri e suggestioni di mercato
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L’ItalJuve che potrebbe essere: tra rientri e suggestioni di mercato

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Gli ultimi anni di Nazionale hanno visto una forte riduzione della presenza di calciatori della Juve in azzurro: ma l’ItalJuve potrebbe tornare

L’Italia che è scesa in campo ieri sera contro la Polonia ha visto il solo Federico Bernardeschi portare i colori bianconeri al servizio della Nazionale. Un’evenienza più unica che rara vedere un solo calciatore della Juventus in Nazionale ma a dirla tutta è una tendenza che è cresciuta negli ultimi anni, con la storica svolta di internalizzazione della società bianconera. Federico Bernardeschi è uno dei calciatori in pianta stabile nella Nazionale di Roberto Mancini, trovando spesso posto da titolare ed offrendo prove davvero convincenti, spesso in contrasto con quelle viste con la maglia della Juventus negli anni, eccezion fatta per alcuni periodi davvero buoni ed exploit in singole gare.

I rientri anche in chiave azzurra

chiesa bonucci

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Nella “formazione tipo” di Roberto Mancini c’è posto per altri tre calciatori della Juventus. La linea difensiva, ottima ieri sera con Acerbi e Bastoni contro il mostro Lewandowski, ha mostrato una buonissima tentuta anche senza i titolari dei due posti. Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, vicecapitano e capitano della Nazionale, sono i titolari della difesa di Mancini: la coppia che ha assicurato successi continui alla Juventus (insieme a Gigi Buffon e Andrea Barzagli) è così ben assortita da convincere il ct Mancini. Bonucci, con le sue doti in impostazione, può far rifiatare Jorginho, sgravandolo dal ruolo di playmaker qualora il centrocampista del Chelsea venisse costantemente seguito ad uomo in campo; Chiellini, nell’Olimpo dei marcatori puri, è invece l’ultimo baluardo difensivo prima della porta difesa con maestria da Gianluigi Donnarumma. Ieri sera, come detto, l’Italia non ha subito nulla contro la pur temibile Polonia e lo spauracchio Lewandowski non ha mai tirato verso la porta azzurra. Nella posizione di esterno alto a destra, Federico Bernardeschi si è contraddistinto per applicazione e pericolosità. Suo il primo tiro di serata che ha scaldato le mani al compagno bianconero Szczesny: tanta corsa, generosità e dinamicità che hanno dato verve ad una bella Italia, padrona assoluta del campo. Quella posizione però, nell’11 di Mancini, sembra essere di Federico Chiesa. Destini incrociati per i Federico: nati nella Fiorentina e arrivati alla Juventus tra mille polemiche, con la voglia di prendersi la scena italiana e internazionale. La Juve e l’Italia potranno essere le loro rampe di lancio.

La Juve e l’Italia: storie di successiDel Piero mondiale

La storia della Nazionale italiana è legatissima a quella della Juventus. I bianconeri hanno sempre riempito le camere di Coverciano, o dei ritiri in epoca pre-Toscana. Nel 1934 la selezione di Vittorio Pozzo che vinse i Mondiali italiani aveva in rosa ben 9 calciatori della Juventus. Solo 2 invece nel 1938, con l’Italia che si cucì la seconda stella in Francia. Nell’Europeo 1968, erano tre i bianconeri che sollevarono il trofeo al cielo di Roma, ovvero Bercellino, Castano, Salvatore. Decisamente più bianconera l’Italia del 1982 di Bearzot, vittoriosa per la terza volta in un Mondiale, questa volta in Spagna. Dino Zoff, Antonio Cabrini, il compianto Gaetano Scirea, Claudio Gentile, Marco Tardelli e Paolo Rossi componevano la lista dei 6 juventini. Nel 2006, ultimo trionfo mondiale azzurro, altri 5 bianconeri chiamati dall’ex ct (perno della storia juventina) Marcello Lippi: Buffon, Cannavaro, Zambrotta, Camoranesi e Del Piero. Nell’ultima finale disputata dall’Italia, quella persa per 4-0 ad Euro2012 contro la Spagna, erano ben 6 i bianconeri in campo: Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Pirlo e Marchisio, con Giaccherini rimasto in panchina. Una storia indissolubile che potrebbe regalare nuovi capitoli felici alla Nazionale, magari con qualche cambio di maglia che porterebbe altri italiani alla Juventus.

L’ItalJuve che potrebbe essere: suggestioni di mercatoLocatelli sassuolo settembre 2020

Il calciomercato appassiona tutti, anche se non soprattutto i non addetti ai lavori, e forse un po’ meno gli allenatori. Nella pausa per le Nazionali si parla sempre tanto di mercato ma anche le stesse gare possono offrire qualche spunto. Partendo dal ruolo di portiere: ieri sera si sono affrontati Gigio Donnarumma e Szczesny, ovvero il portiere della Juventus contro una delle suggestioni di mercato più datate per la squadra bianconera. Donnarumma è visto da tutti come l’erede designato di Buffon, ma al momento non sembrano esserci gli estremi per il suo arrivo in bianconero. In difesa Florenzi è stato accostato più volte alla Juventus nei momenti difficili di Roma, mentre Emerson Palmieri è un nome che circola da un anno e mezzo ormai, senza però trovare uno sbocco. La fascia sinistra potrebbe appartenere in futuro a Luca Pellegrini, esordiente contro l’Estonia, ora al Genoa ma di proprietà della Juve. A centrocampo il nome forte è quello di Manuel Locatelli: il centrocampista del Sassuolo non ha mai nascosto l’ammirazione per Andrea Pirlo e il suo rapporto con Bonucci e Chiellini. Magari in futuro potrebbe vestire la stessa maglia del suo idolo. E che dire di Zaniolo? L’astro nascente del calcio italiano, pur tra mille problemi, è costantemente accostato alla Juventus. Si è parlato anche nella sessione di mercato appena conclusa del ritorno di Moise Kean, andato poi al Psg. Suggestioni e fantasie che farebbero schizzare così il numero dei bianconeri in nazionale, passando dall’attuale 4 addirittura ad 11, praticamente una squadra completa. Tra fantasie e certezze, l’ItalJuve potrebbe dunque tornare.

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