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Jugovic: «La Juve avrebbe bisogno di Vialli contro l’Inter, Vlahovic si ispiri a lui»

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Jugovic: «La Juve avrebbe bisogno di Vialli contro l’Inter, Vlahovic si ispiri a lui». L’intervista del doppio ex

Jugovic, ex centrocampista di Juve e Inter, ha concesso un’intervista alla Gazzetta dello Sport alla vigilia del derby d’Italia di San Siro.

IL RIGORE IN FINALE DI CHAMPIONS – «Sono trascorsi quasi 30 anni, ma l’orgoglio di aver vinto con una delle squadre più famose del mondo è sempre uguale. Quel rigore è storia: passano gli anni, ma la gente si ricorda soltanto di chi vince. Soprattutto alla Juve».

LE SENSAZIONI SU INTER JUVE – «Inter-Juve è il bello del calcio. Arriva dopo un lungo duello e vale come una finale. Finalmente è tornato il Derby d’Italia di un tempo, il massimo dello spettacolo per i tifosi. In questo tipo di partite deve uscire la forza di una squadra. Chi vince a San Siro non conquista il campionato, ma lancia un messaggio forte che può spostare gli equilibri interni ed esterni».

IL PRONOSTICO – «Punto sulla Juve perché spero che la lotta scudetto sia avvincente fino a maggio. Se vince l’Inter, invece, la squadra di Inzaghi prende un bel vantaggio e anche la partita da recuperare per gli impegni di Supercoppa. Non credo che Inter e Juventus giocheranno in partenza per il pareggio. Però, nel caso, il pari in trasferta non sarebbe un brutto risultato per i bianconeri. Significherebbe restare in scia all’Inter nel momento più caldo visto che a fine mese Lautaro e compagni avranno gli ottavi di Champions contro l’Atletico, un’altra mia ex squadra».

VLAHOVIC AL TOP – «Più che sorpreso, sono contento. Questi gol sono importanti per la fiducia di Dusan e per proseguire così. Alla Juventus, però, non conta dimostrare di essere un grande bomber, ma è importante alzare trofei. Io ho avuto il privilegio di vincere tutto e lo auguro anche a Dusan».

MEGLIO RABIOT O BARELLA – «È una bella lotta. Parliamo di due centrocampisti di spessore. Rabiot è più fisico, Barella più imprevedibile».

DI QUALE CAMPIONE HA BISOGNO LA JUVE CONTRO L’INTER – «Vialli. Perché per vincere queste partite non basta soltanto la qualità, ma servono anche carattere e determinazione. E Vialli era il numero uno pure da questo punto di vista. Gianluca è unico, ma deve essere fonte di ispirazione per tutti. Anche per Vlahovic».

IMPRESSIONI SU YILDIZ – «Gran talento. Bello vedere che la Juve adesso ha fiducia anche nei giovanissimi. Ai miei tempi se non avevi vinto qualcosa prima di arrivare a Torino, non ti compravano proprio».

COSA RAPPRSENTA YILDIZ PER CHIESA – «Uno stimolo. Nelle grandi squadre la concorrenza fa bene e a guadagnarci alla fine sarà la Juve. Djokovic, senza Federer e Nadal, non sarebbe mai stato quello che è. Che forza anche Sinner: è un po’ l’Haaland del tennis».

ALCARAZ – «Un colpo alla Giuntoli, speriamo si riveli azzeccato come Kvaratskhelia a Napoli».

PERICOLO PRINCIPALE DELL’INTER – «Lautaro, una punta top. Mi piace come si muove: si sposta sempre, è velenoso per i difensori».

CHE MOSSA FAREBBE SE FOSSE ALLEGRI – «Io gioco per rilassarmi, mentre le partite sono stressanti per gli allenatori… Ma una cosa è certa: dovesse venire fuori una partita tattica, è avvantaggiato Allegri, che è una vecchia volpe».

SFIDA TRA TRE FIGLI D’ARTE – «Tutti grandi, ma io avevo un debole per Weah. Non dimenticherò mai quel gol impressionante segnato partendo dalla sua area».

ANEDDOTO DIVERTENTE SULLA JUVE – «Più che divertente, quotidiano… Io sono abitudinario di carattere. Lippi cambiava spesso l’orario degli allenamenti, così tutte le mattine alle 7.30/8 chiamavo Pessotto per essere sicuro di non sbagliarmi. Un grande, Pesso. Bello vederlo ancora alla Juventus».

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