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Juve al Cuadrado: l’importanza di essere Panita. E quella mossa di Allegri
L’importanza di Juan Guillermo Cuadrado nella Juventus. Dal suo arrivo alla trasformazione in terzino puro e leader dello spogliatoio
Juan Guillermo Cuadrado, detto El Panita, sempre più decisivo nella Juventus. Il colombiano è alla Juve da 6 anni ma avrebbe dovuto vestire la maglia bianconera un po’ prima, da quando Antonio Conte sedeva sulla panchina della Vecchia Signora (sarebbe stato anche il mancato approdo del colombiano a spingere il tecnico salentino all’addio improvviso all’alba della sua quarta stagione juventina). L’importanza di Juan non si scopre certo oggi ma forse adesso il giocatore si sta esprimendo al massimo delle sue potenzialità, tornando alle origini. Cuadrado è nel pieno della maturità, ha 32 anni, e si è sempre ritagliato un ruolo importante alla Juve. Quest’anno ha indossato anche la fascia da capitano, segnale sulla sua leadership in campo e fuori. Con Andrea Pirlo e con il ruolo di terzino destro, il colombiano sembra aver raggiunto l’apice. Ma tutto iniziò a Lecce. Al suo primo vero anno da titolare in Serie A diede spettacolo sulla fascia destra, giocando da terzino puro. Poi col passare degli anni ha agito sulla corsia destra ma qualche metro in avanti. Il 17 ottobre 2017, nei venti minuti finali contro lo Sporting Lisbona, Max Allegri decise di sostituire Stefano Sturaro (impiegato come terzino destro di emergenza) con Douglas Costa, sulla corsia destra difensiva venne schierato per la prima volta in assoluto in quella posizione con la maglia della Juventus.
Cuadrado terzino: da Lecce alla nuova intuizione di Allegri e il perfezionamento con Sarri
«Se potessi decidere io in che ruolo giocare sceglierei quello di attaccante, mi vedrei bene nel 4-3-3 di mister Di Francesco. Una delle mie caratteristiche è la velocità, è per questo che mi vedo meglio in avanti, come esterno della linea di attacco» diceva un giovane Cuadrado ai tempi di Lecce. Una grande stagione da terzino, poi il ritorno in posizioni più offensive fino al 2017. Con Allegri dunque Juan è tornato a fare il terzino destro ma ha giocato anche da mezz’ala in mezzo al campo nel 4-3-3. Con Sarri ha potuto perfezionare la materia: «Quando ho iniziato la stagione il mister mi ha messo in testa che dovevo fare il terzino e imparare la fase difensiva. Dovevo mettermi lì e imparare, ma poi mi ha detto che ero un’arma in più perché potevo fare due ruoli. Sono contento di quello che sto facendo» le sue parole. E ancora: «Io terzino? Il primo pensiero era difendere, ho cercato di stare concentrato e quando avevo la palla Allegri mi ha detto di andare molto in sovrapposizione. Io ci credevo fino alla fine, come sempre, poi quando ho fatto il gol ci ha dato una carica in più».
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L’importanza di essere Panita Cuadrado, il re degli assist
Sono cambiati gli allenatori ma Juan Cuadrado – e non può essere un caso – si è sempre ritagliato uno spazio importante con ogni allenatore. Da Allegri a Sarri passando per Pirlo, El Panita ha sempre avuto un ruolo di prim’ordine nella Juventus. Il grande impegno, la dedizione, mai una parola fuori posto. Ora Cuadrado è diventato uno dei senatori dello spogliatoio, ancor più imprescindibile. Gli assist a ripetizione quest’anno hanno permesso ai tifosi della Juventus di godersi un Cuadrado a tutta velocità sulla corsia destra. Le prestazioni ad altissimo livello in questi primi mesi della stagione sono state la conferma dell’affidabilità e delle qualità del calciatore sudamericano ex Fiorentina e Chelsea che per esigenze ha giocato anche a sinistra, completando la difesa. Cuadrado è una sorta di regista laterale della Juventus, elemento fondamentale nella manovra offensiva: Cuadrado ha già superato il numero dei passaggi decisivi dello scorso anno, 6 ma in 45 partite. Dopo solo 14 gare, Cuadrado sembra già inarrestabile.
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