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Juve, per i giovani non si segue il modello Barcellona
La politica young della Juventus tende a far crescere i giovani altrove in prestito per poi farli tornare in un secondo momento: il modello Barcellona prevede invece la via inversa
Schick e Bentancur. I primi colpi del mercato bianconero sono stati loro. In netta controtendenza rispetto al mercato delle ultime stagioni la Juve investe in primis in giovani di prospettiva. Giocatori che non hanno ancora raggiunto il top, ma con tutte le carte in regola- si spera- per arrivarci. Il modello ricalca in toto il percorso di crescita interna di Paulo Dybala. La Juve cerca infatti questo tipo di profilo: giocatori giovani, che possano diventare grandi campioni. Tutto a livello potenziale, dove quello che conta oltre alla qualità e la testa, la cosiddetta «mentalità vincente» per riprendere le parole di Marotta.
I bianconeri hanno però sotto contratto un gran numero di baby talenti. Da Orsolini a Mandragora, da Pol Lirola a Caldara. Una squadra di belle speranze dove però i prodotti finiti dal vivaio Juve sono comunque in minoranza. Ci sono Kean, Spinazzola, lo stesso Lirola e Rugani (mandato in prestito e poi tornato) che hanno fatto la trafila del settore giovanile Juve. Per il resto si tratta di investimenti mirati e lungimiranti su giocatori però cresciuti in altri vivai (vedi Orsolini o Mandragora).
Marchisio e Giovinco gli esempi del passato, Kean nel presente: no all’inserimento in prima squadra, sì al prestito
Il piano bianconero per i giovani provenienti dal vivaio è infatti questo: testarli altrove in prestito per poi vedere se hanno la stoffa giusta per tornare alla casa madre. Così fu, ad esempio, per Claudio Marchisio e Sebastian Giovinco in passato. Il tutto in controtendenza al cosiddetto modello Barcellona, che prevede l’inserimento dei giovani direttamente in prima squadra per poi al massimo venderli in un secondo momento.
E’ una questione anche di business. I vari Adriano e Bojan Krstic hanno esordito appena maggiorenni nel Barça per poi essere venduti a suon di milioni in squadre d’Europa comunque di fascia inferiore. La Juve invece punta a svezzarli altrove fin da subito. Poi solo i migliori torneranno. Anche per l’ultimo della lista, il millenial Kean, sembra essere questo il destino.