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Juve, “gufare” Inter e Napoli non basta: i tifosi meritano di più da Allegri e la squadra
Juve, “gufare” Inter e Napoli non basta: i tifosi meritano di più da Allegri e la squadra. Così i bianconeri non possono sognare
La Juve ha osservato dal divano la tre giorni di coppe europee con i tifosi che hanno “gufato” e gioito per le eliminazioni dalla Champions League di Napoli prima e Inter poi. Per due sere i fan bianconeri si sono trasformati in supporters scatenati di Barcellona e Atletico Madrid, gioendo per le sconfitte delle due rivali. Ma può bastare questo al tifoso della Juve per cercare soddisfazione in una stagione che in poco più di 40 giorni è passata dalle possibili stelle alle attuali stalle?
Da che mondo è mondo ogni amante di una specifica squadra del calcio gode quando le avversarie più agguerrite perdono partite o competizioni importanti. Per i fan bianconeri era successo l’anno scorso quando l’Inter venne sconfitta in finale di Champions League dal Manchester City. Questo, però, era l’atteggiamento che imperversava negli anni più bui della storia recente del club, ovvero gli anni dei due settimi posti di fila. In quelle stagioni la Juve era poco più di una comparsa in Europa e in Serie A non riusciva mai a competere. Da Conte a Pirlo, dal 2012 al 2021 la Vecchia Signora ha dominato in Italia in lungo e largo, sfiorando la Champions League in due occasioni. Poi qualcosa si è rotto.
Con il ritorno di Allegri il popolo bianconero ha smesso di gioire e, al contrario, ha visto esultare i tifosi di Inter, Milan e Napoli in rapida successione, diventando bersaglio di sfottò e scherni. Alla Juve sono rimaste le figuracce in campo (le eliminazioni premature in Champions su tutte) e, purtroppo, anche fuori (vicende giudiziarie, penalizzazioni ecc). Nel tifo si è creata la spaccatura tra gli #Allegriout e chi continua stare dalla parte dell’allenatore. La crisi di risultati con la misera, unica vittoria ottenuta col Frosinone all’ultimo tuffo nelle ultime 7 partite non ha fatto che acuire un sentimento che per una società storica e leggendaria come la Juve non può esistere: l’invidia tipica di chi non vince mai.
Allegri ha meriti e colpe di come sta andando la stagione di Vlahovic e soci, ma alla fine restano i fatti e i punti conquistati. La Juve è terza e ha la possibilità concreta di tornare a giocare la Champions League, a patto che riesca a trovare quella determinazione e quella cattiveria che le avevano permesso di arrivare a sognare di poter lottare con l’Inter per lo scudetto. Il primo banco di prova importante arriverà già domenica allo Stadium col Genoa, avversario storicamente molto ostico per la Vecchia Signora. Tra poco più di due settimane ci sarà la doppia semifinale con la Lazio che mette in palio la finale di Coppa Italia. Di tempo per rimediare c’è, così come c’è tempo per rendere la stagione meno deludente del previsto. Una coppa messa in bacheca potrebbe aiutare a ritrovare il gusto della vittoria che supera di gran lunga quello che provoca il “gufare” Inter e Napoli.
Per questo i tifosi della Juve chiedono ad Allegri e alla squadra di fare di più. Con Napoli e Atalanta si sono visti passi in avanti dal punto di vista del gioco, ma altrettanti passi indietro sul fronte difensivo. L’equilibrio tanto caro a Max sembra riposto in un cassetto. Non solo, perché diversi giocatori stanno rendendo al di sotto delle loro potenzialità o aspettative. E in troppi pochi pochi stanno dimostrando un reale attaccamento alla maglia e un desiderio profondo di lasciare il segno in bianconero. Considerando il sorpasso già effettuato dal Milan, il calendario e le avversarie è impellente un’inversione di rotta decisa e repentina per l’immediato presente.
Per il futuro, invece, servirà molto di più. A partire dalla rosa dei giocatori. Giuntoli e la dirigenza dovranno capire su quali giovani potranno fare sicuro affidamento e poi potenziare la squadra in fase di mercato con colpi mirati, tenendo giustamente sotto osservazione le esigenze di bilancio. Servirà poi chiarezza sul fronte allenatore: Allegri resterà? O la società prenderà una via diversa? E chi potrebbe sostituire al meglio Max? Tutti quesiti di capitale importanza a cui vanno date risposte in tempi celeri.
Il nome Juve e i suoi tifosi pretendono che la squadra possa tornare seriamente a competere per tre obiettivi: scudetto, Champions League e Coppa Italia. Più il Mondiale per Club in programma per l’estate 2025. “Gufare” i rivali va bene perché fa parte del calcio, ma nasconde una forma di insoddisfazione per quel che si ha nel proprio orticello. Se ti chiami Juve questo atteggiamento non è plausibile. Perché alla Juve “vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta“. E non ci si può accontentare di un quarto posto, di un pareggio in casa o di una vittoria all’ultimo istante contro un avversario che lotta per non retrocedere. Allegri e tutta la squadra, ora, devono tirare fuori l’orgoglio. I tifosi, come ha chiesto l’allenatore, devono supportare la squadra fino ad ogni triplice fischio da qui a fine stagione. Solo così la Juve potrà tornare a sognare. E, forse, a vincere di nuovo.