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Juve Inter e la classifica che “conta”: chi è in testa davvero?

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Juve Inter e la classifica che “conta”: chi è in testa davvero? Il confronto tra la prima e la seconda del campionato

La classifica reale dice al momento: Juventus 52, Inter 51 punti. Però è anche virtuale, perché i nerazzurri devono recuperare la gara con l’Atalanta che hanno rinviato a febbraio in quanto impegnati in Arabia Saudita a vincersi la Supercoppa. Poi c’è quella senza gli errori arbitrali ed è iper-virtuale che più non si può, esiste solo nelle discussioni da Bar e da Var, ma state certi che appassionerà quanto le altre.

Poi, c’è anche l’idea che i numeri finora prodotti contino fino a un certo punto, è più l’impressione a determinare l’opinione. In tal senso, il contributo di Luigi Garlando oggi su La Gazzetta dello Sport è alquanto significativo, proponendo una lettura dei fatti in divenire, tale che oggi le due contendenti possono ritenersi quasi coincidenti: «Inter e Juve sono come quei coniugi stagionati che, a forza di vivere insieme, finiscono per assomigliarsi, dopo essersi scambiati negli anni vizi e virtù. Al Biscione e alla Signora pare che sia successa la stessa cosa in seguito alla lunga coabitazione al vertice della classifica. La contrapposizione netta tra Allegri risultatista e Inzaghi giochista, su cui abbiamo campato a lungo, è sfumata parecchio, perché, come vedremo, le due squadre si sono venute incontro e, nella volata scudetto, rischiano di confondersi per somiglianza di caratteristiche. All’inizio, invece, era impossibile confonderle. Prima di dicembre, la Juve ha vinto 9 incontri di corto muso, cioè con il minimo scarto, molti per 1-0. Tre volte ha vinto per un gol arrivato oltre il 90’: Gatti contro il Monza, Cambiaso contro il Verona, Vlahovic alla Salernitana. La squadra di Allegri era questa cosa qua, inconfondibile: una formazione che faticava a costruire gioco, ma compatta, solida in difesa, mentalmente d’acciaio, convinta di poter arrivare comunque alla vittoria, prima o poi, specie grazie a calci da fermo. «Fino alla fine». Una Juve caratterizzata da guerrieri come Gatti e McKennie. L’Inter era tutto un altro mondo. Per 7 volte ha vinto con 3 o più gol di scarto. In due giornate ha segnato 9 gol: 4 alla Fiorentina, 3ª giornata, 5 al Milan, 4ª a giornata. Coccolato dal gioco collettivo e offensivo che Inzaghi in tre anni ha portato a perfezione, Lautaro ha subito fatto il vuoto nella classifica cannonieri, mentre Vlahovic, abbandonato da una squadra rannicchiata in difesa, si intristiva fino a meditare la fuga. Poi le cose nel tempo sono cambiate e i coniugi hanno preso ad assomigliarsi».

Infine, non potevamo mancare noi nel provare ad abbozzare un gioco. Che un fondo di serietà ce l’ha: provare a confrontare le due squadre in relazione agli incontri identici che hanno giocato. Partendo ovviamente dallo scontro diretto dell’andata, terminato 1-1 con due gol a 6 minuti di distanza, prima Vlahovic e poi Lautaro. Per il resto, com’è andata?

PARI IN TUTTO (O QUASI) – Cambiano i modi di fare risultato, ma c’è una bella sequenza di gara dove bianconeri e nerazzurri sono stati produttivi nella stessa misura. Possono cambiare le entità dei risultati ma non la conquista dei 3 punti: la Juve fa 2 gol a Empoli e l’Inter 1, succede il contrario quando incontrano in casa il Lecce. Inzaghi strapazza Monza e Salernitana, Allegri se la sfanga all’ultimo minuto (e questo fa riflettere). Entrambi vincono 1-0 con la Roma e di misura col cuore in gola nei finali in casa con il Verona. Addirittura pareggiano con Bologna in casa e Genoa fuori con lo stesso punteggio: 1-1. Insomma, è altrove che va cercata la differenza.

MEGLIO L’INTER – A Bergamo l’Inter vince e convince 2-1, una prova di forza che la Juve proprio non ha. Anzi, la Signora deve ringraziare Szczesny ed errori di mira per lo 0-0 finale. Per la nostra classifica, quindi: scatta l’Inter, +2 sulla rivale.

SORPASSO JUVE – La nostra classifica finale riproduce la stessa fotografia di quella attuale con asterisco. Perché la Juve infila 3 gol e fa 3 punti all’Allianz Stadium al Sassuolo, laddove l’Inter perde in casa con Berardi e compagni. Ovvio, basterà ai nerazzurri ribaltare le cose al ritorno e non fare le sciocchezze bianconere al Mapei Stadium per riprendere lo scettro, ma oggi è questa la misura del vantaggio bianconero.

Tanto per spostarci in avanti, prima di Inter-Juventus di domenica 4 febbraio, Lautaro e compagni devono tenere il ritmo a Firenze, dove Miretti ha permesso la conquista di 3 punti. La Juve ospiterà l’Empoli e qui siamo nell’ignoto, a San Siro i toscani devono ancora andare.

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