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Juve Monza: le tre cose che non hai notato
Juve Monza: le tre cose che non hai notato del match dell’Allianz Stadium. Gli episodi sfuggiti all’attenzione dei più
(inviato all’Allianz Stadium) – Juve Monza: le tre cose che non hai notato.
1. Problema tacchetti: doppio pit stop pre-partita
Si nota subito un particolare immediatamente successivo all’ingresso in campo della Juventus per il rituale riscaldamento. Rabiot accovacciato a terra: si cambia gli scarpini il francese, non soddisfatto probabilmente della tenuta con il terreno. Ma non è l’unico: passa qualche minuto e anche Nicolò Fagioli fa lo stesso. Doppio piccolo pit stop prima della partita per rendere perfetto l’impatto con l’Allianz Stadium.
2. Pogba o Vlahovic? Sceglie Allegri, e il Polpo…
La fotografia più dolce, in un pomeriggio da incubo, è il rientro tra i convocati di Pogba e Vlahovic. (Finalmente). Ma c’è spazio solo per uno dei due in campo per il forcing nel finale di partita. Un indizio Allegri lo aveva lanciato nella conferenza di vigilia: «Vlahovic come condizione è un po’ meglio di Pogba». Ed è proprio Dusan, dopo Soulè-Locatelli-Iling-Milik, a subentrare dalla panchina. Non prima, però, di aver ricevuto l’in bocca al lupo dallo stesso Pogba: il Polpo, poco prima che Vlahovic entrasse sul rettangolo di gioco, gli si è avvicinato e lo ha abbracciato. Un bel gesto, di compattezza, di spogliatoio, a precedere il Dusan-back.
3. Szczesny, giù il cappello a fine partita
Che Michele Di Gregorio, portiere del Monza, sia stato uno dei migliori in campo non c’è ombra di dubbio. Se non forse il migliore. Due parate decisive, nel secondo tempo: sensazionali perlopiù, su Locatelli e Di Maria. E il gesto a fine partita di Wojciech Szczesny ha racchiuso l’essenza della sportività: il portiere della Juventus si è avvicinato all’avversario, complimentandosi con lui per l’eccellente prestazione. Bel segnale di Tek: un abbraccio che a livello di fair-play significa tanto.