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Juve Napoli: le tre cose che non hai notato
Juve Napoli: le tre cose che non hai notato del match dell’Allianz Stadium. Gli episodi sfuggiti all’attenzione dei più
(inviato all’Allianz Stadium) – Juve Napoli: le tre cose che non hai notato.
1. Cuadrado-Kvaratskhelia, scintille in fascia
Cuadrado contro Kvara è stato uno dei duelli chiave di Juve Napoli: compito non semplice, quello del colombiano, di arginare l’esplosività del talento georgiano. I paletti oltre i quali non si doveva oltrepassare Juan li ha messi in un paio di occasioni, anche se nel primo tempo da un uno contro uno sulla fascia si è accesa una mini-scintilla. Cuadrado stava portando palla, Kvaratskhelia alle sue spalle ha ringhiato con decisione, sradicandogliela dai piedi e ripartendo: il giocatore della Juventus è caduto a terra, lamentando un fallo, ma Kvara (in corsa) ha mimato il gesto con la mano “Rialzati”. Scintilla subito rientrata chiaramente, ma segnale di quanto questo Juve-Napoli, come tutte d’altronde, fosse fortemente sentita.
2. Di Maria, “Era fallo?”
La Juventus l’aveva sbloccata questa partita. Con sacrificio, con cuore, con compattezza. Con Di Maria, subentrato nella ripresa e capace di far girare la testa a Juan Jesus e di battere Meret dopo un contropiede sapientemente orchestrato dai bianconeri. Il Fideo esulta, riceve l’abbraccio dell’Allianz Stadium, ma poi si ferma: un pensiero circola sulla sua testa. Ancor prima che l’arbitro Fabbri andasse a rivedere il monitor del VAR per il presunto fallo (poi ravvisato) di Milik su Lobotka ad inizio azione, è stato lo stesso Di Maria ad andare verso il compagno di squadra per chiedergli se ci fosse stato il contatto irregolare. Scenario poi confermato da Fabbri, che ha annullato la rete dell’argentino.
3. Prima il gol annullato, poi Raspadori: Allegri reagisce così in panchina
Prima la rete annullata ad Angel Di Maria, poi la doccia fredda nel recupero di Raspadori. Insomma, un finale di partita che ha riscritto completamente un copione intero. E Massimiliano Allegri non l’ha digerita benissimo in panchina.
Pizzicato dalle telecamere, il tecnico mima il gesto dei saluti con la mano destra e imbocca il tunnel dicendo «Vado via, ciao». In realtà, Max ha concluso poi la partita in panchina, al fianco della sua squadra.