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Juve, le etichette schiacciano i giovani: il nuovo Pirlo deve ancora nascere
Juve, le etichette schiacciano i giovani: il nuovo Pirlo deve ancora nascere. Fagioli è il futuro ma va lasciato crescere in pace
A caccia di eredi, in cerca di una linea di continuità più unica che rara. Perché nel mondo del calcio campioni come Pirlo, Del Piero, Buffon o Baggio nascono una volta ogni tanto, ma i paragoni si sprecano e il ritornello è quasi sempre lo stesso. L’erede di Pirlo, il nuovo Buffon, somiglia a Del Piero, i colpi di Baggio… Promesse quasi mai mantenute, perché confermarsi all’altezza dei giocatori che hanno fatto la storia del calcio italiano e juventino non è da tutti.
Etichette e paragoni rischiano di distorcere il giudizio ma anche schiacciare i ragazzi più giovani, tra aspettative e pressioni fuori misura. La Juve ha un gran numero di giovani interessanti, ma probabilmente nessuno di loro sarà il nuovo Buffon o l’erede di Pirlo. Non è pessimismo ma un’analisi oggettiva della realtà: Pirlo ha esordito in serie A a 16 anni e due giorni con la maglia del Brescia, mentre Gigi ha debuttato in Serie A con il Parma a 17 anni e 10 mesi, contro il Milan di Weah e Baggio, senza prendere gol. Non è chiaramente solo una questione di precocità, ma l’età è quasi sempre un fattore decisivo nel caso di campioni di livello mondiale. Il calcio è cambiato negli ultimi anni e a differenza dell’estero in Italia è diventato sempre più complicato giocare con una certa continuità in una big, prima dei 18.
Ci sono le eccezioni, ma si perde un’esperienza decisiva che poi farà la differenza nel medio o lungo termine: Gavi a 18 anni (classe 2004) ha già 87 presenze e quasi 6 mila minuti giocati in Liga, Pedri (20 anni) 141 gettoni, in una squadra di altissimo livello come il Barcellona. Un vantaggio che potranno sfruttare in futuro – loro come altri campioni di precocità inglesi e francesi -, anche in Nazionale. La politica della Juventus è cambiata negli ultimi anni, la Next Gen è diventata serbatoio di giovani talenti che prima andavano spesso dispersi tra prestiti e cessioni, mentre Allegri ha imparato a fidarsi dei baby, a volte preferendoli a campioni affermati (vedi Barrenechea – Paredes). Fagioli e Miretti sono il futuro, ma probabilmente il nuovo Pirlo deve ancora nascere.