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Juve, operazione rimonta: pro e contro dell’impresa bianconera
Juve, operazione rimonta: tre pro e altrettanti contro dell’impresa a cui è chiamata la formazione allenata da Allegri
Soltanto 18 punti raccolti nelle prime 12 giornate, 16 gol fatti a fronte dei 15 subiti. Uno score fino a questo momento ben lontano dalla Juventus dei 9 scudetti di fila: la formazione di Allegri è anzi sembrata a tratti irriconoscibile e snaturata. I tifosi bianconeri si chiedono se facciano bene a credere ancora nella rimonta scudetto: abbiamo individuato tre motivi che avvalorano questa tesi e altrettanti invece che consigliano di evitare false illusioni.
3 MOTIVI PER CREDERE NELLA RIMONTA
- Forza del gruppo. Anche nelle evidenti difficoltà, i bianconeri hanno dimostrato di essere uniti e compatti. Sensazioni rafforzate nell’ultima settimana di ritiro prima della sosta per le nazionali e constatate anche nell’esultanza finale di tutta la squadra al gol di Cuadrado contro la Fiorentina. Gli uomini di Allegri, anche nelle difficoltà, remano tutti dalla stessa parte.
- Qualità dei singoli. La formazione bianconera è una delle poche squadre in grado di risolvere i match con le giocate dei propri fuoriclasse. È stato così in Juve-Fiorentina quando è bastato un lampo di Cuadrado per conquistare i tre punti, prima ancora nel derby con il destro fulminante di Locatelli a risolvere il match e contro lo Spezia con il blitz risolutivo in area di rigore da parte di De Ligt. In attesa di trovare un gioco fluido e costruttivo, fondamentale per andare avanti nel corso della stagione, la Juve si affida ai suoi singoli.
- Fattore Allegri. Il tecnico livornese ha l’esperienza giusta per gestire i momenti complicati nell’arco della stagione: sa quando è opportuno strigliare la squadra e quando invece è meglio spronarla e incitarla. Più in generale, Max sembra aver ben chiari i tasti da toccare all’interno dello spogliatoio perchè nessuno meglio di lui conosce quei giocatori che ha lasciato soltanto due anni fa.
3 MOTIVI PER NON CREDERE NELLA RIMONTA
- Troppi alti e bassi. A belle e importanti vittorie sono seguite alcune rovinose cadute che hanno parzialmente compromesso il cammino in campionato della Juve. Con un andamento a singhiozzo è difficile continuare a sognare in grande. Non solo: il calendario al rientro dalla sosta non aiuterà i bianconeri. Gli uomini di Allegri sono attesi dalla gara a Roma contro la Lazio e dalla sfida interna contro l’Atalanta, in mezzo la trasferta a Londra contro il Chelsea per blindare il primo posto nel girone di Champions League. Non sarà una settimana facile.
- L’attacco è un problema. La Vecchia Signora ha troppe difficoltà nel trovare la via della rete. Con soli 16 gol in 12 giornate, quello bianconero insieme a quello della Fiorentina è il reparto offensivo meno prolifico tra le prime undici della classifica. Numeri che diventano impietosi se messi a confronto con le prime della classe, che in media hanno realizzato 10 centri in più dei bianconeri. Senza i gol degli attaccanti è difficile pensare di rimontare una situazione di svantaggio.
- Futuro incerto. La Juve sa che il suo destino non è ormai da tempo nelle sue mani, anzi: i bianconeri devono guardare anche a cosa succede alle prime della classifica. In particolare a Napoli, Milan e Inter, che sembrano ad oggi le più forti e complete. Le tre squadre corrono a ritmi decisamente più elevati rispetto ai bianconeri: un calo anche per loro è più che preventivabile, ma potrebbe non essere sufficiente affinché la Juve possa recuperare il terreno perso in avvio.
Tra pro e contro, pronostici e calcoli matematici, la Juve in primis deve dimostrare a se stessa di avere la forza di rialzarsi ed essere in grado di ritrovare solidità difensiva e freschezza sotto porta. Con questi due elementi sognare sarà sicuramente un po’ meno utopistico.