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«Qual è il vero problema della Juve?» Allenatori ed ex bianconeri: 5 giudizi! – ESCLUSIVA

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Juve, qual è il vero problema di questo avvio di stagione così complicato? Allenatori ed ex bianconeri in esclusiva

(ha collaborato Carlo Pranzoni) – Qual è il vero problema di questo inizio di stagione così complicato per la Juve? Squadra che non vince da quasi un mese (due pareggi e tre sconfitte), già lontana 7 lunghezze dalla vetta della classifica in Serie A e chiamata ad un miracolo in Champions per alimentare le speranze di qualificazione. Abbiamo chiesto in esclusiva su Juventusnews24 ad allenatori ed ex bianconeri quali possano essere state le cause di questo avvio così difficoltoso per squadra e Allegri.

Delio Rossi

«La domanda è articolata, fermo restando che quando le cose non vanno bene dare una risposta univoca sui problemi che ci sono, senza essere dentro le situazioni, è difficile. La sensazione che ho io è che vedo molti giocatori fuori condizione. Vedo la squadra che non riesce a reggere il ritmo per tutta la partita. Penso che questo sia il problema principale: non penso sia un problema di qualità dei giocatori o di impostazione tecnica. Vedo la squadra che non riesce a reggere lo stesso ritmo per tutta la gara: questo fa sì che si allunghino le distanze e si perda quella identità di squadra durante la partita. Se no non si spiegherebbe il fatto che parte bene e poi comincia ad avere delle difficoltà».

Luigi Delneri

«Non riesco a dare una risposta non vivendo all’interno. Certamente, se vogliamo sintetizzare la mancanza di risultati in Europa e in Italia, in questo momento ha creato delle difficoltà. Allegri comunque non è il primo anno che trova difficoltà all’inizio per poi trovare la chiave che ha aperto a campionato vincenti (vedi Mandzukic). La chiave può essere il recupero completo di Chiesa e Pogba e l’inserimento di Di Maria e Milik che può benissimo, come ha detto Massimiliano e anche secondo il mio pensiero, giocare in coppia con Vlahovic».

Massimiliano Maddaloni

«Credo che la crisi oggi della Juventus sia solo frutto di quanto successo da un anno a questa parte, cioè quindi dal ritorno di Allegri. Mi spiego meglio. La sensazione che si ha di una Juve senza identità, senza anima e senza idee, è dovuta al fatto che nelle strategie iniziali da un anno a questa parte, tra l’allenatore e la società, ossia di privarsi di giocatori importanti come Kulusevski, Bentancur, De Ligt, Zakaria e scegliere di non riconfermare Dybala, ha creato nel momento in cui sono stati presi altri giocatori un cambiamento tecnico nella squadra. Oltretutto, contemporaneamente, la Juve ha perso giocatori importanti nello spogliatoio, che erano importanti non solo in campo ma anche nella gestione come Chiellini o due anni fa Buffon. Il nucleo di giocatori che ha contribuito ai tanti successi di questi anni. Le due cose messe insieme hanno creato un aspetto, che secondo me è il più importante della crisi della Juventus: non avere in questo momento giocatori su cui appoggiarsi sotto l’aspetto dell’identità e sotto l’aspetto tecnico-tattico nei momenti di difficoltà anche. Ciò ha portato a questo problema che in questo momento ha la Juventus. Sicuramente, in tutto questo c’è stata una superficialità sia da parte dell’allenatore sia nel contenuto di quelle che possono essere le strategie. Diciamo un’altra cosa: dopo 9/10 anni di vittorie, era normale cercare di ripartire, di ricostruire, sapendo anche che molti giocatori del nucleo storico avrebbero smesso quindi c’era anche da ricostruire tutto. È vero che in questo momento c’è una crisi di risultati, ma è normale quando cerchi di ripartire per costruire un altro ciclo vincente».

Franco Causio

«Ricostruire un ciclo vincente non è facile. In questo momento ci sono tanti infortunati, non si può avere la squadra al completo. Non è colpa di allenatore e giocatori: bisogna raccogliere tutto quello che si ha, mettere in un sacchetto e fare delle analisi. La sosta porterà sicuramente consigli ad allenatore e giocatori. Non sta a me giudicare da lontano: Allegri, lo staff e la società sanno dove mettere le mani. Ci sono giocatori che volevamo vedere in campo ma non lo abbiamo ancora fatto: Pogba, Chiesa. Una cosa ha tirato l’altra. È un momento di sfortuna, anche se non voglio trovare appiglio su questo. Ma ora è capitato di tutto e di più. Cambiare allenatore, poi, non servirebbe a niente».

Simone Banchieri

«Non ho la presunzione per commentare quanto sta succedendo. Le assenze che ha avuto in questo periodo pesano nell’organico e nelle prestazioni. È chiaro che è abbastanza evidente perché manca un po’ di identità e di convinzione e di un filo logico. È riconducibile anche alle assenze, quando ti mancano giocatori come Pogba, Chiesa e Di Maria per lunghi tratti. Non è però semplice trovare identità, fluidità di gioco, condizioni tecnico/tattiche che in questo momento necessiterebbero».

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