Juve Sampdoria: le tre cose che non hai notato
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Juve Sampdoria: le tre cose che non hai notato

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Juve Sampdoria: le tre cose che non hai notato del match dell’Allianz Stadium. Gli episodi sfuggiti all’attenzione dei più

(inviato all’Allianz Stadium)Juve Sampdoria: le tre cose che non hai notato.

1. Lo Stadium non dimentica mai

Neanche a distanza di 9 anni, neanche dopo aver vestito per due anni la maglia del Torino e dal 2016 quella della Sampdoria. L’Allianz Stadium non dimentica mai. E non può dimenticare un giocatore come Fabio Quagliarella, che dal 2010 al 2014 ha vestito, onorato, reso grande con il suo contributo la casacca della Juventus. 3 Scudetti, 2 Supercoppe, 109 presenze con 30 gol e 9 assist nei suoi anni a Torino sotto la guida di Delneri prima e di Antonio Conte poi. E torniamo al principio: lo Stadium non si scorda mai dei suoi giocatori simbolo. Fischi copiosi alla lettura della formazione della Sampdoria, poi il silenzio a squarciare per un attimo la notte quando lo speaker pronuncia il nome di Quagliarella: infine il lungo applauso, da parte di tutti, in ricordo e in omaggio di quanto fatto da Fabio in quello stadio, con quella squadra.

2. Danilo-Leris: “Così no!”

Spostiamo le immaginarie lancette del tempo alla seconda frazione di gioco. Sul risultato di 2-2, Mattia De Sciglio fa una buona copertura lungo la linea di fondo campo, proteggendo la rimessa e impedendo a Leris di intervenire sul pallone. Ma lo stesso attaccante, ex Juve Primavera, commette fallo sul terzino bianconero, non chiedendo poi scusa ma anzi, accennando una piccola reazione. Ed è lì che interviene Danilo: il brasiliano, in difesa del suo compagno di squadra, si avvicina con decisione a Leris, prendendolo per la maglietta e ammonendolo verbalmente dopo quanto accaduto. Altro gesto da leader vero.

3. Vlahovic maledizione da gol: ma sono tutti dalla sua parte

Continua, senza sosta, l’astinenza da gol di Dusan Vlahovic, che non va a segno da quasi un mese. E contro la Sampdoria si è messa in mezzo anche la sfortuna: un palo su calcio di rigore, una traversa, tanti tentativi ribattuti in extremis dalla difesa blucerchiata. Ma anche nel momento no sono tutti dalla sua parte.

Massimiliano Allegri, che ha più volte apostrofato un “Bravo Dusan” ad ogni giocata importante del serbo in campo, ma anche i compagni di squadra, che sono subito andati incontro a lui dopo il rigore fallito, rincuorandolo a tenere alta la testa e non abbattersi. E gli stessi tifosi che, compreso il momento delicato vissuto da Vlahovic, hanno più volte intonato il coro ‘Dusan, Dusan, Dusan’, ricevendo un simbolico grazie con la mano sul petto dall’ex Fiorentina. E poi la cartolina finale, quella indelebile: Dejan Stankovic che lo abbraccia, gli parla nell’orecchio a lungo, lo sprona a non cadere e a rialzarsi immediatamente. Sono tutti con lui.

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