Alla Juve serve una scintilla: il tridente può essere la svolta per Allegri, come il 4-2-3-1 nel 2017

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La Juve deve cambiare marcia dopo 4 partite in cui è mancata la vittoria. La chiave può essere un cambio di modulo come successe nel 2017

La Juventus è rimasta ferma al 16 gennaio 2024, ovvero all’ultima vittoria ottenuta in Serie A, nel match contro il Sassuolo. Da lì in avanti i bianconeri hanno smarrito la via del successo e ormai è un mese che la squadra non porta a casa i tre punti. Eppure sulla carta, questo poteva essere un periodo in cui raccogliere un buon bottino per consolidare il secondo posto e per restare agganciati all’Inter in vetta. Perché, a parte la sfida da bollino rosso contro i nerazzurri, gli impegni per la Juve non sembravano proibitivi. Empoli, Udinese e Verona tre squadre in lotta per non retrocedere, con ben altre ambizioni e investimenti rispetto alla Juventus che invece si è smarrita proprio contro le “piccole”.


La partita contro l’Empoli è stata condizionata dall’espulsione di Milik ma si poteva e si doveva reagire. Invece, la Juve si è depressa e sono anche riapparsi i fantasmi del passato. La sconfitta di San Siro ha dato un’ulteriore mazzata che ha portato i bianconeri ad abbandonare il sogno scudetto, rassegnandosi a prestazioni deludenti come quelle contro Udinese e Verona, perdendo le ultime certezze residue di un girone di andata eccezionale.

Adesso cosa serve per invertire la rotta? Forse la cosa migliore per stimolare una squadra che sembra priva di motivazioni potrebbe essere un cambio di modulo. Qualcosa si è già intravisto nei recenti finali di partita, ma una sterzata decisa potrebbe essere la chiave per responsabilizzare maggiormente il gruppo e dare una scossa.
Il 4-3-3 visto, per pochi minuti, contro il Verona può essere la soluzione giusta per provare a cambiare la prospettiva di un finale di stagione che di fatto ha veramente poco da offrire, almeno in campionato. Tre punte per dare maggiore peso offensivo e riprendere un cammino che si è interrotto bruscamente. La Juve non può permettersi altri passi falsi perché c’è una qualificazione alla Champions League da raggiungere a tutti i costi e un tifo da ritrovare.

Il tridente Chiesa – Vlahovic – Yildiz può dare nuove speranze tanto alla squadra quanto alla tifoseria per questo finale di stagione. I grandi giocatori sono quelli che fanno sognare e senza dubbio vedere in campo tre attaccanti sarebbe il propulsore per riaccendere la fantasia.

Adesso, la palla passa a Massimiliano Allegri che deve trovare una soluzione e lo deve fare in fretta. Perché tra una settimana ci sarà il Frosinone e poi le gare contro Napoli e Atalanta. In passato il tecnico livornese ha già messo mano ad un cambio tattico per tirare fuori la squadra dall’apatia. In particolare nel 2017 passò al 4-2-3-1 inserendo Mandzukic, Dybala e Cuadrado alle spalle di Higuain. Quel cambio consentì alla Juventus di trovare nuova linfa e di arrivare fino alla finale di Champions League. Certo, quella era un’altra squadra con un tasso tecnico ben diverso, però, mettere insieme Chiesa, Vlahovic e Yildiz potrebbe far capire ai giocatori che non è il caso di mollare visto che mancano ancora 14 partite più le semifinali di Coppa Italia.
Non tutto è perduto e se vincere aiuta a vincere allora è il caso che la Juve si metta in carreggiate per provare quanto meno a portare a casa un trofeo. La Coppa Italia potrebbe essere la base da cui ripartire la prossima stagione, ma quello che è imprescindibile – anzi non negoziabile a livello economico – è la qualificazione alla Champions. Tornare a giocare in Europa, vincere la coppa nazionale e poter magari partecipare alla Supercoppa 2024/2025 sarebbe un buon risultato per pensare al futuro con ottimismo.

Di certo cambiando modulo si dovrà mettere mano non solo all’attacco ma anche agli altri reparti perché in un 4-3–3 Cambiaso potrebbe agire come terzino sinistro e destra toccherebbe a Weah, vista anche l’assenza di Danilo col Frosinone. Non è nemmeno da escludere che possa essere arretrato McKennie, nella retroguardia a quattro, e a quel punto come mezzala potrebbe trovare spazio Alcaraz. Ipotesi per il momento, ma l’argentino è entrato bene a Verona si è dato da fare, rendendosi protagonista di un bello scambio con Chiesa murato da Montipò. In ogni caso serve una svolta, perché quanto visto nelle ultime 4 partite rischia di compromettere un’intera stagione.
La rinascita deve partire da scelte forti, magari anche impopolari, ma certi giocatori non hanno performato come dovevano e adesso chi scende in campo deve dimostrare di più. Serve voglia, cattiveria e fame, ingredienti fondamentali per il successo. Ma la Juve ha perso per strada queste caratteristiche e solo in pochi – come per esempio Vlahovic – non hanno perso la fame. Dusan è stato uno dei più positivi contro il Verona, al di là del gol. Mentre Milik che lo ha sostituito è rimasto fermo all’Empoli, proprio come la Juve.

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