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Juve, sconfitta che pesa: cosa c’è dietro il k.o. con il Benevento
La sconfitta contro il Benevento è destinata a lasciare strascichi: ecco i numeri e la curiosità dietro al k.o. coi sanniti
La Juventus incassa la quarta sconfitta in campionato: i bianconeri si arrendono al Benevento di Inzaghi grazie al gol di Gaich complice l’errore in impostazione di Arthur che pesca l’argentino al centro dell’area. Sono tante le chiavi di lettura per la sconfitta della Juventus e la prima che si palesa agli occhi anche dei meno attenti è la mancanza di continuità della Juventus: con Pirlo in panchina, i bianconeri non hanno mai centrato quattro vittorie consecutive in questa Serie A fallendo di fatto un’occasione importantissima di portarsi a -7 dall’Inter a parità di gare. La squadra dunque non ha dato seguito alla richiesta di Andrea Pirlo, ovvero quella di vincere per mettere pressioni all’Inter. Restano dunque i 10 punti di distacco mentre il Milan non sbaglia e vince contro la Fiorentina, portandosi a +4 con una gara in più. La sconfitta contro il Benevento ricorda sinistramente la gara contro la Fiorentina con la Juve che veniva da un filotto di bellissime prestazioni tra campionato e Champions e incapace di piazzare la zampata decisiva per mettere in discesa la stagione. Casualità? Non può essere così e la rotta è da cambiare perchè i campionati di successo si marchiano con la continuità e la Juve pecca in questo aspetto.
Juve-Benevento: la sorpresa della neopromossa
Il gol di Adolfo Gaich, attaccante argentino classe 1999 arrivato a Benevento a gennaio dal CSKA Mosca, al minuto 69 segna probabilmente un punto di non ritorno per la Juventus. Prima di tutto però è proprio strettamente il gol dell’argentino ha ritirare fuori vecchi fantasmi: la Juventus non subiva un gol da una neopromossa allo Stadium dal settembre 2020 quando Miguel Veloso calciò al volo battendo un incolpevole Buffon. Quella giornata però si concluse con un sorriso per la Juventus, allora allenata da Sarri: la prima rete di Ramsey e l’immancabile Ronaldo congelarono il risultato sul 2-1. Scherzetto di una neopromossa indigesto per la Juve che dopo 8 anni si deve arrendere ad una squadra appena arrivata in Serie A all’Allianz Stadium: l’ultima volta risale al 6 gennaio 2013 con la rete di Icardi decisiva per la vittoria della Sampdoria a Torino. Mauro Icardi e Adolfo Gaich, due argentini che violano lo stadio: da quella gara, Icardi sbocciò completamente restando perennemente in orbita Juve.
Juve, il recupero con il Napoli è fondamentale: la classifica si accorcia
Il 7 aprile dovrebbe finalmente giocarsi Juventus-Napoli, gara non disputata ad ottobre per le note vicende Covid con lo strasico delle polemiche che si sente ancora oggi. Quella gara ora assume un peso nettamente diverso rispetto a quando si sarebbe dovuta disputare: la Juventus è terza a 55 punti, appiata insieme all’Atalanta. Il Napoli di Gattuso, che ha ritrovato gran parte dei suoi calciatori, viene da 3 vittorie consecutive ed ora si staglia al quinto posto a 53 punti. Gara fondamentale per la classifica: con una vittoria la Juve farebbe fuori il Napoli dalla lotta Champions ricacciandolo a 5 punti e avvicinerebbe il Milan, con una sola lunghezza di distanza. Una sconfitta invece potrebbe avere effetti davvero grossi: il Napoli scavalcherebbe la Juventus con un punto in più trovandosi in cattive acque. La vittoria, come da motto bianconero, è dunque l’unica cosa che conta nello scontro diretto.
Juve-Benevento: cosa c’è da salvare dalla sconfitta allo Stadium
Nonostante la sconfitta, pesante per quanto riguarda la visione completa del campionato, c’è qualcosa da salvare nella gara contro il Benevento. Senza dubbio l’atteggiamento di Federico Chiesa che dopo un primo tempo anonimo sulla sinistra, viene dirottato a destra dove si è reso molto più pericoloso generando anche l’azione del contatto con Foulon che per Abisso non era meritevole del calcio di rigore. La Juve del futuro dovrà sicuramente ripartire da lui. La Juventus ha tenuto il pallino del gioco: 73% di possesso palla e tante occasioni create. Montipò ha sfoderato una prestazione davvero stupefacente venendo anche premiato come miglior calciatore italiano del 28° turno di Serie A. La Juventus è arrivata al tiro ben 23 volte e Cristiano Ronaldo ha tentato 9 conclusioni in porta: nessuno ha creato di più in questa giornata di campionato. La Juventus si è anche affidata ad una grande mole di dribbling: 20, più di ogni squadra in questa giornata di campionato e il calciatore che ne ha completato di più è stato Dejan Kulusevski, molto in vista soprattutto nel primo tempo. Basta? Evidentemente no ma l’analisi delle sconfitte è il primo passo per raggiungere nuove vittorie: Pirlo deve lavorare tanto e magari anche i piccoli segnali in una gara “da dimenticare” possono dare al tecnico bianconero una spinta in più per migliorare.