Juve, senti Buffon: «Il futuro? Sceglierò la migliore soluzione con la società»
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Juve, senti Buffon: «Il futuro? Sceglierò la migliore soluzione con la società»

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Il futuro di Gigi Buffon non è ancora stato definitivamente scritto: ecco quali sono tutti i possibili scenari

A due giorni di distanza dal compimento dei 40 anni e probabilmente ad uno soltanto dal suo rientro in campo da titolare a 56 giorni di distanza, il portiere e capitano della Juventus Gianluigi Buffon ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica. Gigi ha illustrato in primis il suo momento: «Nell’ultimo periodo sono felice: il pianto di San Siro andava oltre l’amarezza per un mancato obiettivo raggiunto, ma sentivo la responsabilità sportiva di un fallimento che ha fatto male all’intero paese. Ed inoltre è normale che a 40 anni io avverta le emozioni in maniera diversa rispetto a quando ne avevo 20. Poi è arrivato l’infortunio e devo dire che mi ha fatto bene: ho avuto tempo per pensare ed ho nutrito una voglia di competere abbastanza anomala per la mia età».

Buffon: «Se la Juve vorrà, potrei continuare a giocare»

O la Juve o niente, c’è solo il bianconero nel futuro di Gigi. Che l’avvenire sia da giocatore o con un ruolo in dirigenza, tuttavia, è ancora da scoprire: «Presto ne parlerò con il presidente Andrea Agnelli. A me piacerebbe continuare a giocare, ma è chiaro che non voglia diventare un peso per la squadra e pertanto sceglierò insieme al presidente quale sarà l’abito che dovrò indossare. Se accettassi un’alternanza con Szczesny? Io nella mia carriera ho sempre lasciato spazio a tutti: Tek è un grande portiere e se dovessimo vincere il campionato sarà anche merito suo».

DOPO IL CALCIO E I CONSIGLI DI LIPPI – «L’altro giorno ho sentito telefonicamente Lippi – ha proseguito Super Gigi -, il quale mi ha consigliato di prendere un anno sabbatico dopo aver appeso i guanti al chiodo per guardare il calcio dall’esterno. Su una cosa, però, sono abbastanza sicuro: non farò l’allenatore di club. Ho tre figli, una compagna e soprattutto 28 anni alle spalle di carriera in cui gli altri hanno organizzato la mia vita quotidiana minuto dopo minuto: mi piacerebbe prendermi il lusso della noia, concedermi del tempo in cui posso fare di tutto». Diventerà quindi ct azzurro? «Un incarico da ct non mi dispiacerebbe, in quanto mi stimolerebbe molto sotto l’aspetto educativo e della responsabilità: non è una candidatura, ho detto che mi piacerebbe fare il ct di nazionali, non per forza degli azzurri».

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