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Juve, lo Stadium non è più un fortino: l’ambiente è in crisi

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Juve, lo Stadium non è più un fortino: l’ambiente è in crisi dopo i risultati deludenti contro Salernitana e Benfica

L’effetto Stadium per la Juve non c’è più. Né in campionato, né in Champions League. Il tonfo con il Benfica è stato clamoroso tanto quanto il pareggio interno con la Salernitana di domenica scorsa.  I tifosi presenti allo Stadium ieri sera hanno sostenuto e incitato la squadra anche dopo il gol di David Neres, ma al triplice fischio hanno fatto esplodere la contestazione verso la squadra, ricoprendola di fischi e di epiteti non ripetibili. In molte parti della tribuna, poi, erano praticamente vuote.

Allegri alla vigilia aveva chiesto proprio all’ambiente Juve un maggiore supporto per questa partita dopo un inizio non esaltante di stagione e le tante critiche. Il tifo ha risposto, ma sembra essersi rotto qualcosa con la squadra. I risultati di questo primissimo scorcio di certo non aiutano, così come le prestazioni decisamente al di sotto le aspettative. Eppure da inizio anno la Curva Sud era tornata a riempirsi dopo le polemiche degli anni scorsi e gli acquisti fatti sul mercato (Di Maria e Pogba su tutti) avevano riacceso le speranze di rivedere una grande Juve dopo due anni di alti e bassi. Così, finora, non è stato e Allegri è chiamato anche al durissimo compito di riconquistare il pubblico.

Il fortino (quasi) inespugnabile che già con Pirlo aveva dato i primi segni di cedimento (clamorosa la sconfitta col Benevento del 21 marzo 2021), poi, ha aperto nuove crepe dopo 9 anni di dominio. Allo Stadium la Juve aveva già perso in Champions League in maniera anche piuttosto rovinosa negli ultimi tempi (col Real Madrid e il Manchester United nel 2018, con l’Ajax nel 2019, con il Barcellona nel 2020, con il Villareal a marzo), ma aveva costruito pure alcune delle sue vittorie più belle e memorabili (con il Real Madrid nel 2015, con il  Bayern Monaco nel 2016, con il Barcellona nel 2017, con l’Atletico Madrid nel 2019, con il Chelsea nel 2021). La prossima di Coppa in casa contro il Maccabi Haifa sarà determinante e decisiva e lì i bianconeri dovranno mostrare un nuovo volto.

I numeri parlano chiaro. Se è vero che la Juve, nelle 8 partite fin qui disputate in stagione tra Serie A e Champions League, ha vinto le uniche 2 proprio tra le mura amiche dello Stadium contro il Sassuolo al debutto e contro lo Spezia il 31 agosto, è vero anche che a Torino i bianconeri sono stati fermati dalla Roma, dalla Salernitana e dal Benfica. I gol segnati sono stati 9, quelli subiti 5. Contro i giallorossi e contro i portoghesi i bianconeri si sono fatti rimontare da situazione di vantaggio, mentre con i campani hanno dovuto sudare fino all’ultimo il pareggio. In tutte le partite, poi, non hanno mai dato la convinzione di poter dominare e gestire l’intera sfida come accadeva con Conte e il primo Allegri. Anche questo dovrà lavorare tutto l’ambiente bianconero. Ora più che mai, c’è bisogno di una grande risposta da parte della squadra verso il pubblico. E viceversa.

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