Juve Tottenham, tre spunti tattici: centrocampo, pressing e vecchi problemi

Juve Tottenham, tre spunti tattici: centrocampo, pressing e vecchi problemi. L’analisi del match di International Champions Cup

(di Jacopo Azzolini) – Juve Tottenham, tre spunti tattici: centrocampo, pressing e vecchi problemi.

La vicinanza dei centrocampisti

Una squadra che, anche in un test difficile contro un Tottenham molto avanti nella preparazione, ha provato a gestire la palla per il più tempo possibile. Non a caso, i tre gol sono arrivati per palloni persi con buona parte della Juve che si trovava alta. I centrocampisti hanno giocato molto vicini tra loro (con Allegri erano lontani e spesso col compito di riempire l’area). Le cose sono sensibilmente migliorate quando è entrato Rabiot, Pjanic ha avuto vicino a lui un centrocampista palleggiatore con cui consolidare il possesso e uscire bene.

Tentativi si pressing corale

Nonostante la poca preparazione, la Juve ha cercato di aggredire in avanti quando ne aveva l’occasione e il Tottenham ripartiva da Gazzaniga. Can e Matuidi andavano sui due mediani, mentre lo stesso Cancelo si alzava. Certo, ci va tempo per affinare le spaziature: per esempio, nel secondo tempo c’era tanta distanza tra le tre linee della Juve, con gli Spurs che hanno goduto di tanto spazio tra le linee. Come in occasione del presunto rigore non dato a Lucas.

Ancora problemi nel riempire il centro

La Juve non sa ancora riempire nel migliore dei modi gli spazi interni (uno dei principali difetti della squadra di Allegri), anche se nella ripresa la situazione è migliorata con un Bernardeschi più pericoloso. Ci sono spesso stati pochi riferimenti sulla trequarti, in tal modo i bianconeri hanno sviluppato e rifinito per vie esterne, con diversi cross dalla trequarti. Probabilmente con una mezzala creativa come Ramsey la Juve sfrutterà meglio il centro del campo.