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Juventus, in 12 restano alla Continassa: il piano di Allegri giocatore per giocatore al rientro dalla sosta
Juventus, in 12 restano alla Continassa: c’è un piano di Allegri, giocatore per giocatore, al rientro dopo la sosta per le Nazionali
C’è una Juventus in Nazionale e una Juventus che resta alla Continassa per continuare a lavorare agli ordini di Massimiliano Allegri, esclusa dagli impegni con le rispettive selezioni e già proiettata al prossimo match di campionato contro la Lazio. Precisamente 12 i calciatori rimasti a Torino, con un piano preciso da parte di Max per ognuno di loro al rientro dalla sosta.
Juventus, il piano di Allegri per i 12 giocatori rimasti a Torino
Partiamo dagli infortunati. Paul Pogba e Federico Gatti (oltre al lungodegente Mattia De Sciglio) sono al lavoro per recuperare dai rispettivi problemi fisici, rimediati nell’ultimo match con l’Empoli: lieve sovraccarico a carico del muscolo semimembranoso della coscia destra per il francese, distorsione della caviglia sinistra per il difensore. I due giocatori hanno iniziato l’iter riabilitativo per esserci sabato prossimo all’Allianz Stadium: mentre Gatti con molta probabilità riuscirà a recuperare per la sfida contro i biancocelesti di Sarri, tornando a lavorare con la squadra quando Allegri inizierà a preparare il match, per Pogba filtra una linea più prudente. Il francese, in questa sosta, verrà valutato di giorno in giorno, per evitare di accelerare i tempi di recupero e forzare il suo rientro in campo.
Gatti, nell’ultimo match contro l’Empoli, ha scalzato nelle gerarchie juventine Alex Sandro, schierato titolare nei 180′ delle prime due uscite contro Udinese e Bologna. Sintomo di quanto la Juventus creda fortemente in lui, tanto da avviare le trattative per il rinnovo di contratto fino al 2028 (attualmente in scadenza nel 2027). Lo abbiamo nominato, Alex Sandro: lui e Gleison Bremer sono rimasti alla Continassa, non prendendo parte agli impegni con il Brasile. Mentre l’ex Torino, insieme a Danilo, rappresenta la colonna portante della difesa bianconera (90′ in tutte e tre le sfide con Udinese, Bologna ed Empoli), Alex Sandro è una variabile di Allegri per completare la linea a tre. Oltre a lui, anche Gatti, Rugani (e all’occorrenza il baby Huijsen) si giocano un posto. Nona stagione per Alex con la Juve, ritenuto un elemento di affidabilità per Max, come sottolineato dallo stesso allenatore dopo i fischi per l’ex Porto e per Locatelli contro il Bologna: «Sono due giocatori affidabili, come tutti possono fare più o meno bene. Sull’affidabilità, sulla professionalità non ho nessun dubbio».
Fino a qui ha collezionato 0 minuti, ma anche in lui Allegri ripone la sua piena fiducia. Daniele Rugani sarà un elemento importante per le rotazioni del tecnico livornese in difesa nell’arco della stagione: contando che comunque, le sole due competizioni che disputerà la Juventus quest’anno, potrebbero ridurre il suo minutaggio. Il contratto del centrale scade al termine della stagione: non c’è ancora stato un incontro per discutere di un eventuale prolungamento, ma è possibile che tra le idee della dirigenza ci sia quella di rinnovare il suo accordo, riducendo magari l’ingaggio del giocatore. Un altro elemento di affidabilità è certamente Mattia Perin, che ha sostituito l’infortunato Szczesny contro Bologna ed Empoli. «Cercherò di farmi trovare pronto quando ce ne sarà bisogno. Ci sono meno partite ma è una nuova sfida per me. Lo scorso anno si giocava con costanza, ora sarà meno facile farsi trovare pronti» aveva dichiarato in zona mista il portiere post Bologna, sottolineando comunque la voglia di essere protagonista anche in questa stagione, nelle giuste rotazioni (Coppa Italia inclusa) con Tek. Loro due e Carlo Pinsoglio, uomo spogliatoio, leader di questa Juventus dalla panchina, sono una certezza importante.
Poi c’è chi, nelle prime tre giornate, ha stupito tutti. O meglio, ha dimostrato di essersi adattato subito alla realtà Juventus. Si parla di Andrea Cambiaso, che se continua a inanellare prestazioni di questo livello, difficilmente resterà senza chiamata dell’Italia di Spalletti alle prossime soste. La Juve ha cambiato il suo modo di giocare, è vero, e si evince soprattutto dall’abito cucito su misura sull’ex Bologna. Bravo ad entrare dentro al campo (per questo motivo Allegri lo ha preferito ad un giocatore più lineare sulla fascia come Kostic), abile sia col destro che col sinistro. La sorpresa più bella di questo inizio di stagione, certamente una costante a sinistra di tutta l’annata juventina. C’è chi cerca ancora la condizione migliore dopo i recenti problemi fisici, come Nicolò Fagioli e Moise Kean. La frattura alla clavicola destra del 19 maggio, con conseguente operazione, ha tardato il percorso a tappe del centrocampista in estate, tant’è che il centrocampista ha disputato in totale ‘solamente’ 111′ in tre partite (45′ da subentrato con l’Udinese, 66′ con il Bologna e 0 con l’Empoli). Il suo pieno recupero sarà molto importante a centrocampo per Allegri, con il classe 2001 tra i migliori della passata stagione. Discorso analogo per Kean, out nelle prime due partite a causa di acciacchi fisici. È rientrato con l’Empoli, disputando 7′ (e colpendo un palo): con l’attaccante classe 2000 Max ritrova un elemento di spessore per il reparto avanzato, capace di incidere dal primo minuto per far rifiatare la coppia Vlahovic-Chiesa o a gara in corso. Chiude Hans Nicolussi Caviglia, con la società che ha deciso per la sua permanenza a Torino. «Sono contento di essere rimasto e spero di avere le occasioni di dimostrare il mio valore in campo» ha dichiarato il centrocampista aostano sul canale Twitch della Juventus. 0 minuti fin qui, ma con la sua intelligenza tattica e il suo talento riuscirà certamente a ritagliarsi uno spazio nella squadra.