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Juventus, l’Ajax non avrebbe dovuto farti paura

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Due risultati su tre per strappare il biglietto per la semifinale. L’Ajax non è avversaria facile, ma la forza e l’esperienza della Juventus avrebbe dovuto fare la differenza

Si è detto tutto il contrario di tutto, ma quando regna la paura prima di una partita qualcosa allora va rivisto. Non stiamo parlando della squadra in campo, ma dei tifosi fuori. Legittimo, ci mancherebbe. La squadra di Allegri deve avere rispetto dell’Ajax, ma non deve temerlo. Deve batterlo. Con tutte le armi a disposizione. Se gli olandesi sono giovani e pimpanti, la Juventus ha un tasso di esperienza tale da poterli limitare.

Limitarli nelle ripartenze e soprattutto nel fraseggio stretto dove dimostrano di saper giocare a calcio meglio di qualsiasi altro. Anche solo per la sfrontatezza e la genuinità della manovra. Mandzukic e Chiellini sono assenze pesanti. Capitan Dybala e tutti gli altri, uomini su cui si son fondate le speranze, i successi e le finali degli ultimi anni. Qualcosa vorrà pur dire.

Eppure le parole restano tali perché il primo brivido porta la firma a tinte “orange”. Ma il primo gol, qualche minuto dopo, la solita firma a marchio registrato: CR7.

Ma come l’esperienza insegna, se abbassi la guardia e gongoli arriva puntuale l’azione uguale e contraria. E così dopo appena sei minuti, lo sfasamento a destra della linea difensiva porta al gol del pareggio. Con De Sciglio colpevolmente basso rispetto ai due centrali difensivi. Tutto da rifare. E la paura torna ancora più tangibile. Mancano all’appello alcuni protagonisti. Troppi. C’è il secondo tempo per rifarsi…

Ma non per Dybala. In un colpo solo Allegri lo sostituisce e di conseguenza è costretto – al di là della formalità – a togliergli anche la fascia da capitano che passa sul braccio di Bonucci. E spazio a Kean.

Altro brivido altra corsa con l’Ajax vicinissimo al raddoppio per ben due volte. E la Juve imbambolata. La paura torna ad attanagliare la squadra. E si vede quando tutta la difesa concede lo stacco a De Light per il raddoppio. Un Ajax versione “Real”, nulla da dire. Tanto su cui riflettere. E tanta amarezza per la mancanza di carattere e qualità contro tanta bella e brava gioventù. Esame non superato. Neanche per Allegri. Ma non scendiamo dal carro.

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