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Juventus e cucina: passione doppia
La Juventus continua la corsa verso il sesto scudetto. Niente di meglio che una buona e sana mangiata prima o dopo ogni partita. Aspettando lo scontro con il Monaco, poi il derby e… la scaramanzia
Abbiamo intrapreso il discorso su cibo e benessere, lasciandoci ispirare dalla dieta dei calciatori. La prima “pillola” ci ha suggerito di preferire la triade green, biologico e a chilometro zero. Poi, per raggiungere la piena forma senza rinunciare al piacere in cucina, ci ha indicato di privilegiare gusti semplici, condimenti equilibrati, porzioni moderate e, non ultima, la varietà alimentare. E ancora: cercare il piacere per gli occhi, oltre che per il palato. Anzi, abituarci a ricercare il piacere per tutti i sensi, perché anche l’olfatto e il tatto vogliono la loro parte. Il cibo, prima ancora di essere trangugiato, chiede di essere osservato, toccato, annusato. Testato con tutti i sensi.
Un rituale completo appagherà pienamente, non sarà solo un riempitivo per lo stomaco. Certo, direte voi, occorre del tempo per mettere in atto un rituale. In realtà si tratta di piccoli accorgimenti, che faranno modificare le nostre abitudini e ci permetteranno di guadagnare in forma e salute, senza rinunce o sacrifici. Eccola qui la seconda pillola di saggezza a tavola.
Ricordatevi di non saltare mai i pasti e di non mangiare fuori pasto: due comportamenti di segno opposto, ma entrambi sbagliati per il nostro metabolismo. Dobbiamo sforzarci semmai di mangiare poco, ma di fare pasti regolari, che diano una disciplina al corpo e alla mente. Masticate lentamente, prolungate il piacere del cibo, fate durare ogni boccone più a lungo e vedrete che aumenterà la sensazione di sazietà e di soddisfazione. E infine, ultima ma non ultima regola, gustatevi il piacere dello stare a tavola, insieme con i vostri famigliari o i vostri amici. La convivialità è un aspetto importante del benessere quotidiano: almeno una volta al giorno sediamoci a tavola senza fretta e sorridiamo a quello che mangiamo e a chi ci sta di fronte.
Prendiamo i calciatori, ad esempio. Prima di ogni partita, il rito del pranzo della squadra è d’obbligo. Si consuma il pasto tutti insieme, condividendo un momento che è preludio di un altro momento da vivere con intensità. Il cibo dà energia, la giusta energia per sostenere lo sforzo fisico richiesto da una partita. Ma anche lo stare insieme dà energia, il confrontarsi, l’avere in comune emozioni e obiettivi. Energie che si sommano e che danno il valore aggiunto a una squadra vincente.
La vittoria comincia a tavola e si conclude in campo.
“Non c’è uomo che non possa bere o mangiare, ma sono pochi in grado di capire cosa abbia sapore” (Confucio)