Juventus Next Gen, com'è cambiata la squadra con Brambilla
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La rinascita della Juventus Next Gen spiegata in tre punti: così Brambilla ha trovato la chiave per risalire. Dentro al momento dei bianconeri

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Juventus Next Gen, la squadra con mister Brambilla è rinata: ecco com’è cambiata la formazione bianconera dopo il suo ritorno

La Juventus Next Gen è tornata a brillare ed è riuscita a risollevarsi da una situazione drammatica, che la vedeva relegata al fondo della classifica del Girone C di Serie C. Ora i giovani bianconeri sono in quartultima posizione, a soli tre punti dalla quindicesima piazza e in grande crescita. Il merito, ovviamente, se lo cuce addosso (e parecchio) Massimo Brambilla, tornato a Torino dopo la breve esperienza di Paolo Montero. Con l’uruguaiano in panchina era arrivata una sola vittoria in 14 partite, mentre con l’ex Atalanta sono stati conquistati 3 successi, un pareggio e una sconfitta in cinque incontri, ovvero un trend da piena zona playoff. Ecco cosa ha portato, o meglio, riportato, il tecnico all’interno dello spogliatoio della formazione Under 23 e in campo.

Juventus Next Gen: i tre aspetti della svolta secondo Massimo Brambilla

SOLIDITA’ – La Juventus Next Gen nelle prime 14 partite ha subito 26 gol, con una media di quasi 2 reti subite ad incontro e la terza peggior difesa di tutta la Serie C. Ad ogni discesa degli avversari i bianconeri parevano vulnerabili e poco organizzati, spesso troppo confusi. Il problema riguardava la collettività e non solo gli errori del singolo. Con l’arrivo di Brambilla il dato è sensibilmente migliorato: 3 soli gol subiti in 5 partite e 3 clean sheet. Il tecnico brianzolo ha riportato compattezza e solidità, con la squadra che è tornata a difendere a blocchi bassi. Tatticamente è arrivata una svolta significativa.

PUNTA DENTRO AL GIOCO – Prima del ritorno di Massimo Brambilla, le quattro punte che formano l’attacco dell’Under 23 della Juventus avevano segnato soltanto 3 gol, fornendo 2 assist, nelle prime 14 uscite stagionali. Guerra, Semedo, Da Graca e Mancini, oltre a non pungere in area di rigore, sono sempre apparsi fuori dal gioco, come corpi estranei, avulsi dalla manovra della squadra. Un problema enorme, che ha condizionato e non poco la fase realizzativa bianconera. Con la nuova (vecchia) guida, l’attacco è tornato a ruggire: nelle ultime 5 gare sono stati segnati 6 gol, dei quali 4 timbrati dai centravanti. Oltre ai 3 insaccati dell’intramontabile Simone Guerra, è arrivata anche la prima gioia per Luis Semedo, finalmente recuperato. Inoltre, nel match contro il Messina, è tornato a sorridere anche Afena-Gyan, altro calciatore che gravita nelle aree offensive della metà campo juventina.

ENTUSIASMO E LEADERSHIP – Il primo compito, più volte sottolineato da Brambilla, al suo ritorno in Next Gen è stato quello di lavorare sulla testa dei suoi giocatori. Normale ci fosse sfiducia dopo un filotto di risultati negativi: ma la bravura del tecnico è stata quella di liberare la mente della squadra da pensieri di sconforto per guardare avanti, al futuro, con più serenità. E le vittorie, ora tre consecutive, hanno certamente aiutato. Non a caso sono tornati a brillare anche i leader, uno su tutti Simone Guerra: la scorsa stagione è stato il calciatore più decisivo del raggruppamento, con 17 punti portati alla causa e 17 reti realizzate (numeri impreziositi da 5 assist). Il bomber della Next Gen, veterano della categoria, ha gonfiato la rete 3 volte nelle ultime 5 partite, confermandosi in forma smagliante.

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