Juventus Next Gen
Juventus Next Gen, tre mosse per uscire dalla crisi di risultati: così può svoltare la stagione per Montero e squadra
Juventus Next Gen, una crisi senza fine: i bianconeri non vincono più. Ecco tre modi per svoltare la stagione e ripartire
La Juventus Next Gen è entrata in una spirale buia di risultati, dalla quale sembra diventato veramente complicato trovare una luce salvifica. I bianconeri, dopo 10 partite disputate, sono ultimi a parimerito con il Taranto a quota 6 punti, e non vincono addirittura dalla seconda giornata di Serie C (2-3 in casa della Casertana). Il 3-0 rimediato contro l’Avellino nell’ultimo turno, allo Stadio Pozzo-La Marmora di Biella, corrisponde alla quarta sconfitta consecutiva, e la seconda senza segnare neanche una rete.
ATTENUANTI – Il Girone C di Serie C è sicuramente quello con il coefficiente di difficoltà maggiore, lo sapevamo bene. Le tifoserie sono più calde, e rendono le trasferte un vero e proprio “inferno” (senza contare poi l’aspetto logistico, con spostamenti molto più lunghi che portano via energie a livello fisico e soprattutto mentale). Inoltre, il livello delle avversarie è più alto sotto tutti i punti di vista. Già con il passaggio dal Girone A al Girone B, la stagione passata, la formazione Under 23 della Juve aveva assaggiato le prime difficoltà, ma dopo un periodo di adattamento era riuscita a domarle, risalendo la classifica e conquistando i playoff. La speranza è quella di vedere questa evoluzione anche questa annata, senza dimenticare che l’obiettivo principale di questo progetto è affiancare ai risultati la formazione di giovani pronti per la prima squadra. Per svoltare la stagione, però, il tecnico Paolo Montero ha tra le mani tre possibili mosse per risalire in campionato e macinare risultati.
Juventus Next Gen: tre modi per svoltare la stagione
DIFESA – Con ben 22 reti subite in 10 partite, la Next Gen è la peggior difesa del campionato. Le prestazioni da supereroe di Giovanni Daffara non bastano, e osservando con attenzione le partite, i bianconeri danno l’idea di poter incassare gol ad ogni discesa avversaria. Per questo motivo ricompattare i reparti, organizzare la retroguardia e lavorare maggiormente sui movimenti difensivi – a livello collettivo – deve essere assolutamente una priorità. Una soluzione potrebbe essere accettare meno l’1 vs 1 e abbassare il baricentro.
SERVIRE DI PIU’ LA PUNTA – Semedo, Da Graca, Mancini e l’esperto Guerra sono le quattro prime punte a disposizione dell’allenatore. Insieme, tutti e quattro, hanno totalizzato nelle prime dieci partite soltanto 3 gol e 2 assist. I centravanti bianconeri fanno fatica a segnare, ma soprattutto ad essere coinvolti nella manovra corale della squadra. Avvicinare gli esterni e i trequartisti potrebbe essere una soluzione, per aiutare le punte a dialogare con i compagni. Legare il gioco, nel calcio di oggi, è importantissimo per un attaccante e per l’intero reparto offensivo di un club.
LEADERSHIP – Il Girone C, lo ribadiamo, è il più complicato da affrontare e proprio per questo motivo ci aspettiamo una maggiore incisività da parte dei leader di questa squadra. A questi ragazzi serve la personalità di figure come Poli, Guerra, Filippo Scaglia e Peeters: in un momento così complicato gli “Over” devono far valere la loro esperienza, prendendo per mano il gruppo e trascinandolo a livello mentale. Serve leadership, e serve in fretta. La Juve ha bisogno non solo di leader caratteriali, ma anche di leader tecnici: un giocatore come Afena Gyan, con presenze in Serie A e Serie B, deve necessariamente alzare l’asticella e far crescere il livello dei compagni. Mancano, inoltre, gli spunti di autentici gioielli come Comenencia e Papadopoulos, dai quali ci aspettiamo qualcosa in più.