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Juventus, cosa c’è dietro alla striscia RECORD di imbattibilità: il SEGRETO di Thiago Motta spiegato TUTTO in una frase
Juventus, il segreto della striscia record di imbattibilità: Thiago Motta lo ha spiegato tutto in una frase
Partiamo da un dato, quello più importante e sotto gli occhi di tutti. Lo 0-3 di Genoa Juve ha certificato il sesto clean sheet consecutivo dei bianconeri nelle prime sei giornate di campionato: punto numero uno non era mai accaduto nella storia della Juventus in Serie A, punto numero due la Vecchia Signora è diventata la squadra con l’imbattibilità più lunga (540’) ad inizio torneo nell’era dei tre punti a vittoria (dal 1994/95).
La prestazione della difesa juventina a Marassi è stata, ancora una volta, granitica. Traduciamo in numeri. Per Gleison Bremer 110 tocchi, sei contrasti vinti a terra su sei, due tiri bloccati, cinque salvataggi, due contrasti aerei vinti su cinque, 85 passaggi riusciti su 95 (89%). Un salvataggio per Pierre Kalulu, poi un intercetto, due tackle totali, due contrasti su tre vinti a terra, due contrasti aerei vinti su quattro, 84 tocchi, 71 passaggi riusciti su 74 (96%). Per Danilo due salvataggi, un tiro bloccato, un intercetto, 96 tocchi con il 94% di precisione passaggi (80 su 85 riusciti). Infine Rouhi: un salvataggio, un intercetto, due contrasti vinti su cinque, due dribbling riusciti su quattro, 38 passaggi riusciti su 43 (88%).
Ma il segreto dietro agli 0 gol subiti lo ha raccontato direttamente Thiago Motta nella conferenza stampa post Genoa Juve. Difesa forte, fortissima, è vero, ma tutto parte da…Vlahovic: «Non prendere gol è come la fase offensiva, inizia bene da Dusan. Abbiamo portieri forti, difensori forti, ma un gruppo che vuole recuperare subito la palla». Se la fase difensiva funziona, è merito di tutti: dal numero 9 al portiere, ogni meccanismo, da parte di ogni singolo giocatore, è finalizzato al non subire gol. Stesso discorso vale anche per la vena realizzativa della squadra: non è solo responsabilità unica di Vlahovic, ma di tutti coloro che scendono in campo, a partire dalla costruzione dal basso di portiere e difensori, fino ad arrivare a centrocampisti ed esterni. Insomma: se alla casella reti incassate c’è ancora una X, il merito va dato pienamente alla straordinaria organizzazione difensiva corale che ha messo a lucido Thiago Motta fino a questo momento.