Cosa lascia la tournée alla Juventus: tutti i segnali per Allegri
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Cosa lascia la tournée alla Juventus: tra mercato e sorprese. Tutti i segnali per Allegri

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Cosa lascia la tournée alla Juventus: tra mercato e sorprese. Tutti i segnali per Allegri dopo il Soccer Champions Tour 2023

È calcio d’agosto, premettiamo questo. Ma i segnali per la Juventus dal Soccer Champions Tour strappano un piccolo sorriso a Massimiliano Allegri. Due vittorie, cinque gol fatti e tre subiti: Los Angeles e Orlando territorio di conquista contro Milan e Real Madrid. E le prime risposte per il tecnico bianconero sono iniziate ad arrivare da diversi giocatori.

Timothy Weah

È, fino a questo momento, l’unico acquisto del calciomercato estivo 2023/24 della Juve. Il figlio d’arte si è presentato come meglio non poteva ai primi appuntamenti con la sua nuova squadra: negli Stati Uniti, il suo Paese. Titolare sia contro il Milan sia contro il Real, Weah ha fatto vedere diversi tratti distintivi del suo repertorio: le sgasate, la velocità, gli inserimenti. Circa un’ora di gioco con i rossoneri, un tempo contro i Blancos: proprio nell’ultimo impegno a Orlando, Tim ha battezzato anche la prima rete con la Juventus. Inserimento dalla destra, tap-in comodo sull’invito a nozze di McKennie. Una connection che già funziona, Weah sembra già essersi inserito molto bene negli schemi della squadra.

Weston McKennie

L’incognita rientro per Paul Pogba ha spinto la Juventus a riconsiderare l’opzione Weston McKennie per il tour americano, con il centrocampista di rientro dal Leeds che sembrava anche lui relegato ad un ruolo fuori-progetto tecnico. E proprio Wes è stato una delle sorprese più belle di questa tournée. Non tanto contro il Milan, in cui non è riuscito a lasciare una traccia nei 60 minuti in campo, bensì contro il Real Madrid. La costante-inserimenti, che lo aveva caratterizzato nel periodo più florido a Torino, è tornata ad illuminarlo: palo e poi tap-in facile di Kean, assist a Weah. McKennie ha messo il marchio nei primi due gol della Juventus con due grandi movimenti. Il nodo arriva ora: tornati a Torino, Giuntoli e Manna dovranno sciogliere le riserve sul suo futuro. La Premier League e la Bundesliga lo osservano: 30 milioni di euro il prezzo fissato dai bianconeri.

Federico Chiesa

Correggiamo un attimo quanto detto in precedenza, seppur in parte. Sulla carta, alla voce arrivi, c’è solo Weah, ma metaforicamente il ritorno di Federico Chiesa equivale ad un vero e proprio nuovo acquisto per Allegri. Titolare nel tandem con Kean sia col Milan sia col Real: contro i rossoneri la prestazione migliore. Tanta corsa, spunti, cambi di direzione, cross (che portano ai due gol juventini): insomma, il caro ‘vecchio’ Chiesa. Quello che i tifosi sperano di rivedere in campo, quello che il club si augura di ritrovare nelle migliori condizioni dopo un anno di riadattamento post infortunio. Il nome del classe ’97 è stato (e continua ad essere) accostato alla casella dei papabili addii in estate: la sua voglia, comunque, è quella di restare in bianconero.

Dusan Vlahovic

L’altro indiziato a partire è certamente Dusan Vlahovic, per il quale la Juventus sta cercando di trovare l’intesa con il Chelsea nell’affare che porterebbe a Torino Romelu Lukaku. Il serbo un segnale lo ha dato, molto forte: l’esultanza, dopo il gol al Real Madrid, significa tanto. Dusan ha calato il tris contro le Merengues, tornando a calcare il campo dopo essersi lasciato alle spalle alcuni guai fisici: dopo la rete, ha mostrato a tutti il suo nome inciso nel retro della maglietta. Quasi a ribadire con forza e orgoglio il suo valore, a far vedere che è lui il numero 9 di questa Juventus. Aspettando, però, la decisione finale sul mercato.

Moise Kean

Brilla, ancora una volta, nella vetrina americana Moise Kean. Doppietta al Barcellona la scorsa estate, gol al Real Madrid in questa edizione. Allegri lo ha preferito a Milik in entrambe le uscite del tour: non solo la rete, l’attaccante classe 2000 si è fatto sentire in area di rigore, dando poi una grossa mano allo sviluppo dell’azione abbassandosi molto a prendere il pallone. Premesse importanti per la stagione che verrà.

I giovani

Partiamo dal trio di 2005: Dean Huijsen, Kenan Yildiz e Joseph Nonge Boende. Per Yildiz è stato l’esordio in prima squadra, gli altri due erano già scesi in campo nelle amichevoli di dicembre 2022 durante la pausa Mondiale. Spicca la personalità di Huijsen, con la quale ha battuto e trasformato uno dei rigori contro il Milan e non ha lasciato passare letteralmente nulla nel forcing finale del Real Madrid. Poi l’assist di Matias Soulé a Vlahovic col Real, l’esperimento di Iling-Junior mezz’ala (ancora da rodare), la spinta di Andrea Cambiaso, l’intelligenza di Hans Nicolussi Caviglia e la conferma di Fabio Miretti. Patrimonio vero.

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