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La Juventus Women apre casa: i giornalisti a Vinovo per guardare da dentro e parlare con Montemurro

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La Juventus Women apre casa: i giornalisti a Vinovo per guardare da dentro e parlare con Montemurro e pranzare insieme alla squadra

L’invito arriva al triplice fischio di Juve-Inter (5-0): «Mercoledì siete nostri ospiti, anche per pranzo». La Juventus Women abbatte le barriere tra chi racconta e chi viene raccontato, tra palcoscenico e dietro le quinte, tra quotidianità ed evento: i giornalisti allo Juventus Training Center di Vinovo per vedere le cose da una prospettiva inedita, da dentro. Saluti alla pretattica.

La convocazione alle 11, alle 11.30 comincia l’allenamento aperto anche ai ragazzi della Giuco ’97, unica polisportiva in Italia in cui atleti normodotati e atleti disabili condividono spogliatoio e attività di campo. I loro volti illuminati durante la successiva sessione autografi-selfie splendono come il sole su Vinovo. È la giornata dell’inclusione e della condivisione, lo sa anche Grosso che però dopo pochi minuti abbandona ugualmente la seduta a causa di un fastidio al piede. Sarà valutata verso il Napoli, come Beerensteyn (botta al ginocchio) e Gunnarsdottir (problema al polpaccio). Ci si allena con il sorriso, e con buona intensità nonostante manchino ancora 4 giorni alla partita. Nilden, occasionalmente attaccante esterna come con l’Inter, fa 3-4 gol in partitella. Braghin osserva tutto da bordocampo insieme al suo braccio destro Mazzetta, parlotta con Bonansea (sta recuperando dall’ultima lesione) e intanto pensa ad Echegini e ad un altro paio di discorsi che diventeranno attuali a gennaio. A un certo punti si vede anche Rosucci.

E poi c’è lui: Joe Montemurro a fine allenamento si pulisce il fango dai tacchetti dopo aver alternato indicazioni in italiano, in inglese e in una lingua che è un mix delle due precedenti. Il momento clou del mercoledì vinovese è il confronto informale tra i giornalisti e il tecnico. Si tiene in sala conferenza ma non è una conferenza stampa, come viene specificato. E infatti Joe non si siede ma resta in piedi davanti alla cattedra come un professore che vuole insegnare senza annoiare. Si parla di metodologie di allenamento, del momento delicato e decisivo che sta vivendo il calcio femminile in Italia, della stagione, delle giovani che diventeranno grandi e di quelle che diventeranno grandissime, della gestione delle giocatrici che hanno poco spazio (cosa che pare stia studiando). Ha spiegato poi il motivo delle turbe di qualche settimana fa: ahi le critiche infondate. Si è tutti chiamati a un atto di responsabilità per il movimento. Spuntano delle scuse sincere.

«Finalmente si mangia», dice poi Joe che raggiunge le ragazze in mensa, strapiena. Il menù è variegato, le pietanze gustose ma – assicurano – dietetiche. Si fa la fila dietro a Beerensteyn e Grosso per essere serviti. Ci sono il tavolo dello staff, quelli delle giocatrici e poi un altro, un po’ appartato, riservato ai giornalisti. È quello a cui si siedono anche Braghin e l’ufficio stampa: si mangia e si parla di tutto, dimenticandosi quasi del contesto. Se non fosse che ogni tanto Girelli e Cantore passeggiano lì attorno e scherzano. Il caffè prima dei saluti e la verifica dell’indiscrezione più importante… Ottima, in effetti, la decantata crostata della mensa.

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