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Katia Serra: «La Juventus Women è il risultato di un progetto» – ESCLUSIVA

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Katia Serra, ex calciatrice, voce tecnica e membro Aic, ha parlato della Juventus Women e del professionismo nel calcio femminile

Ex calciatrice, voce tecnica e attualmente responsabile del settore calcio femminile presso l’Aic: Katia Serra racconta la Juventus Women e il tanto agognato professionismo in esclusiva a Juventusnews24.com.

La Juventus Women ha dominato in campionato: quali giocatrici l’hanno stupita di più?

«La Juventus, prima di un singolo è una squadra. La forza è nel gruppo consolidato da anni, ben allenato da Guarino e il suo staff. Non lo definirei un dominio, ma il risultato di un progetto, in cui l’ampia rosa e l’esperienza hanno fatto la differenza nei momenti decisivi».

In bianconero stanno crescendo tante giovani interessanti. Chi vede protagonista nei prossimi anni?

«Le giovani devono ancora dimostrare di essere affidabili. Spero si rendano conto della fortuna che hanno di giocare “oggi” a calcio, le invito a non disperdere il patrimonio costruito, e di accollarsi la responsabilità del futuro del movimento, non solo della Juventus. Difficile scegliere le giovani senza seguirle nel quotidiano. Sofia Cantore e, tra la generazione ancora più giovane, Martina Toniolo sono ragazze da cui mi aspetto molto».

Secondo lei ci sarà un dominio bianconero nelle prossime stagioni o altre squadre competeranno per il campionato? 

«Un campionato diventa più appetibile per gli sponsor, più emozionante da seguire e più formativo per le giocatrici se si alza il livello della competizione. La Juventus è un club eccellente, vedo altre realtà che stanno crescendo, il valore sportivo di ciascun progetto sarà determinato da ciò che vedremo sul campo in futuro».

In Champions League ci sono stati passi in avanti, nonostante la doppia sconfitta con il Barcellona. Il cambio format e la fase a gironi potrebbero agevolare la Juve?

«La nuova formula potrebbe essere un’opportunità, ma al momento attuale non è una garanzia per vedere le bianconere protagoniste. Sicuramente, col il mondiale e l’esperienza maturata in Champions, il gruppo è cresciuto e consapevole della propria forza».

La decisione di provare a concludere il campionato è un ulteriore passo in avanti verso il professionismo? 

«Sì e da mesi dichiaro che dalle difficoltà possono nascere delle opportunità. Con visione, competenze e strategia c’è la possibilità. Serve una volontà comune e determinata».

Il Ministro Spadafora ha aperto al professionismo. L’interesse delle più alte personalità del mondo dello sport porterà al raggiungimento di questo traguardo?

«Esporsi pubblicamente significa “prendersi un impegno”. Il Ministro conosce le esigenze delle calciatrice e del movimento, siamo a disposizione, se lo riterrà, per supportarlo nella realizzazione dell’obiettivo».

Josephine Carinci

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