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La Juve, le sue difficoltà e quelle sostituzioni che non arrivano mai

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La Juventus non stava giocando una grande partita, ma ciononostante il mister ha tardato ad operare le sostituzioni

Nella sfida contro lo Sporting, la Juve ha ottenuto i tre punti che cercava per portarsi al secondo posto solitario nella classifica del girone D ed ora, presumibilmente, basterà non perdere il 31 ottobre nella trasferta di Lisbona per ipotecare il passaggio del turno. Se Massimiliano Allegri, quindi, può essere soddisfatto del risultato, lo stesso non sarà per ciò riguarda il gioco espresso dalla sua squadra: specialmente nella ripresa, infatti, i bianconeri non sono riusciti ad essere mai pericolosi dalle parti di Rui Patricio se si eccettua la rete di Mandzukic, giunta però soltanto all’84’.

PERCHE’ NON SUBITO DOUGLAS? – E per spiegare tutto questo, forse, c’è un motivo particolare e consiste in una sorta di “pigrizia” che pervade Allegri nell’inserire forze fresche a partita in corso, quelle carte da giocare che possano creare pericoli alla difesa avversaria. Questa sera, ad esempio, è toccato a Douglas Costa: il brasiliano non starà vivendo un periodo di forma strabiliante ma era, ad ogni modo, la pedina più importante di cui Allegri disponeva in panchina. Eppure, il tecnico toscano ha aspettato soltanto l’ 84′ per inserirlo e, in fin dei conti, gli è andata di lusso: al primo pallone toccato, infatti, l’ex esterno del Bayern Monaco ha saltato il suo diretto avversario ed ha effettuato un cross col contagiri per Mandzukic che è poi stato abile nel colpire di testa e segnare il gol vittoria. Tutto è bene quel che finisce bene, come si suol dire: ma se a Douglas Costa non fossero bastati cinque minuti per cambiare la partita, il mister come avrebbe spiegato la mancata tempestività della sostituzione?

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