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La scelta di Marotta: Juve al Max, avanti con Allegri

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L’Arsenal in pressing su Allegri, che avrebbe già incontrato Marotta. Ecco la situazione e le alternative della Juve per il futuro

L’ipotesi di un cambio di guardia sulla panchina della Juve continua a farsi largo. Il tema spacca le folle, concede spazio anche infelici e lascia spiragli agli speranzosi. Sul fronte bianconero, però, sembra essere tornata la «calma», a differenza di qualche settimana fa. E Massimiliano Allegri, protagonista numero uno di film che potrebbe rimandare ancora una volta il finale, da un pizzico di tempo a questa parte ha cambiato radicalmente il modo di comunicare sull’argomento.

Allegri e la macchina perfetta targata Juventus

Tutto ruota intorno alle esigenze della Juventus e alle motivazioni del tecnico livornese, che da quando è arrivato a Torino è passato senza grosse difficoltà dalla gestione di un gruppo a un altro, cavalcando i netti cambiamenti dell’organico negli ultimi quattro anni. La base solida – quella dei senatori Buffon, Barzagli e Chiellini per intenderci – ha sempre garantito collaborazione massima all’allenatore, facendo da parafulmine nei momenti delicati, mentre Allegri ha pian piano inserito in pianta stabile giocatori di prospettiva, prossimi alla piena maturità calcistica. Quattro anni di successi, qualche rammarico e soprattutto tanti record. Il piccolo miracolo dei bianconeri, in questi anni sistematicamente davanti in Europa a molti club con bilanci nettamente superiori, è il successo di tutti: dal management societario allo staff tecnico, dai giocatori alle decine di addetti ai lavori che lavorano nell’ombra, ogni giorno, per far camminare spedita una struttura dai meccanismi perfetti. E tutto questo ha un peso non indifferente sulle prossime mosse della Juve.

Allegri e il ciclo Juve che si chiude

E’ noto da tempo che la volontà di Allegri sia quella di confrontarsi prima o poi in un campionato estero. Così come, lo stesso allenatore, non ha mai nascosto l’ambizione di sedere un giorno sulla panchina della Nazionale azzurra. In mezzo, però, c’è un percorso tutto da vivere, magari un po’ diverso da quello confezionato dall’immaginario. L’Arsenal apprezza molto Allegri e spera nel suo arrivo. Lui annusa l’opportunità da un anno e mezzo e un’attenta riflessione l’avrà pur fatta, e magari anche condivisa con chi di dovere. Nel frattempo, però, Max ha continuato a far bene con la Juve, a vincere. A rendersi quasi indispensabile in un momento di cambiamento. Dal quel novembre 2016, ovvero dal periodo in cui si sono cominciate a inseguire le voci su Allegri all’Arsenal, a oggi, di cose ne son cambiate. La Juve, in particolar modo, è prossima a una mezza rivoluzione tecnica dell’organico. Il ciclo epocale che va a chiudersi, però, si riconosce nei giocatori, non in Allegri, che ha sicuramente avuto il merito nell’ultimo periodo di sapere ottimizzare le forze a disposizione tra nuovo e usato sicuro. Dentro uno spogliatoio che sarà pieno di volti nuovi, in contrapposizione all’esigenza della società di portare a casa risultati e dunque non potersi concedere un anno di semplice transizione, contare su un allenatore che conosce già l’ambiente potrebbe risultare determinante. Nel calcio, si sa, i tempi si dilatano, una stagione sembra durare dieci anni: il bello e il cattivo tempo di alcune fasi, spesso alterate dai risultati, devono sempre trovare equilibrio in riflessioni profonde. E le motivazioni si possono ritrovare in fretta, dopo qualche giorno di riposo, specie se alla base c’è una forte stima tra le parti in questione, come in questo caso.

Allegri e le alternative Juve: da Inzaghi ad Ancelotti

L’idea di poter lasciare la Juventus a fine stagione avrà accarezzato per l’ennesima volta la mente di Allegri. Parallelamente, anche la Juve si sarà mossa sulle alternative. Anche questa volta, però, l’indicatore dei rischi potrebbe superare quello delle prospettive. Il primo nome per il dopo-Allegri è da sempre Simone Inzaghi, che – come Allegri – ha un contratto con la Lazio fino al 2020 e la prossima stagione potrebbe fare per la prima volta la Champions League con i biancocelesti. Quasi un peccato, insomma, accelerare i tempi e non concedergli l’opportunità di fare una stagione di esperienza in quella competizione che i bianconeri continuano a inseguire con ambizione, potendo scommettere subito dopo su un allenatore più formato. L’alternativa sarebbe il collaudato Carlo Ancelotti, sicuramente più esperto in ambito europeo e che avrebbe già espresso gradimento per il suo ritorno in bianconero, ma i consensi anche in questo caso – e anche questa volta – non sarebbero unanimi. Al momento, comunque, sarebbe più forte l’idea di costruire in casa un allenatore giovane, a costo di aspettarlo ancora un po’.

Allegri e il suo futuro, con quei due indizi bianconeri

Marotta e Allegri torneranno a incontrarsi a obiettivi raggiunti per decidere il futuro. Ma un primo incontro preliminare – secondo quanto raccolto da Juventus News 24 – ci sarebbe già stato la scorsa settimana. L’amministratore delegato bianconero avrebbe chiesto (e forse convinto) al tecnico livornese di rispettare il contratto con la Juve. Due indizi da quel momento in poi: Allegri è passato dalla modalità «parleremo con la società a fine stagione» di qualche settimana fa al «sto bene qui e ci resto, come deciso un anno fa»; e poi l’incontro tra il tecnico ed Emre Can, primo colpo del mercato estivo bianconero, nella visita segreta che il centrocampista del Liverpool avrebbe fatto qualche giorno fa a Vinovo. Segnali, in attesa di una finale di Coppa Italia e di un settimo scudetto consecutivo che per la Juve sarebbe ulteriormente storico: chissà che Allegri non trovi motivazioni nel gestire un gruppo completamente nuovo costruito a sua immagine e somiglianza per la prossima stagione, e nell’avere la possibilità di andare a doppia cifra con i titoli conquistati in bianconero, prima di sbarcare definitivamente all’estero e puntare alla panchina dell’Italia.

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