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LAVAGNA TATTICA – Le chiavi di Cagliari-Juve: cosa McKennie porta ai bianconeri
La Juve di Pirlo deve reagire dopo l’eliminazione in Champions. Ecco cosa bisognare fare per mettere in difficoltà il Cagliari di Semplici
Si riparte
Dopo la bruciante eliminazione contro il Porto, la Juve di Pirlo torna in campo alla Sardegna Arena. Lo scopo è reagire: sia per non staccarsi troppo dall’Inter (per quanto oggi la rimonta sembri impossibile), sia per consolidare almeno il piazzamento Champions. La mancata qualificazione alla massima competizione internazionale sarebbe ovviamente un disastro sia sportivo che economico, di conseguenza bisogna cercare di chiudere il discorso quanto prima.
Non sarà semplice però affrontare un Cagliari che cerca disperatamente punti salvezza. Con l’arrivo di Semplici in panchina, la formazione sarda è reduce da 7 punti in 3 partite che hanno migliorato sensibilmente una situazione di classifica che era disastrosa.
Cosa deve temere la Juve
Con l’ex tecnico della Spal, il Cagliari è passato al 3-5-2, che spesso sembra però più un 3-4-1-2 con Nainggolan tra le linee alle spalle di Joao Pedro e Pavoletti. Considerando che la mediana della Juve dovrebbe essere composta da Arthur e Rabiot, i bianconeri dovranno fare attenzione soprattutto agli spazi centrali. Come abbiamo visto contro il Porto, i due centrocampisti hanno doti difensive modeste su spazi ampi. Si fanno costantemente infilare alle spalle e vanno in affanno nei ripiegamenti, con la squadra spesso spaccata in due e la retroguardia non protetta. Soprattutto nei primi 45′, i lusitani avevano trovato tantissimi spazi tra le linee, con la Juve molto fragile a palla persa. Arthur e Rabiot erano sempre sopra la linea della palla, la squadra era costantemente bucata.
Due delle molte ripartenze del Porto in cui la Juve si fa bucare in due.
La Juve dovrà quindi fare molta attenzione alla ricezioni di Joao Pedro e Nainggolan alle spalle di Arthur e Rabiot, con i bianconeri che tra le linee dovranno essere più solidi rispetto a quanto visto con il Porto.
L’importanza di McKennie
La priorità, per i bianconeri, sarà però quella di perforare il blocco difensivo dei sardi. Difficilmente il Cagliari esaspererà il pressing offensivo, dovrebbe anzi schierarsi con un 5-3-2 più passivo e attendista. Nel doppio confronto contro il Porto, abbiamo visto tutti i limiti della Juve nell’attaccare una difesa schierata. La palla girava in modo lento e prevedibile: quando arrivava agli esterni, gli avversari erano già schierati, con la Juve che si trovava sempre in inferiorità numerica in fascia.
Un esempio qui. Circolazione lenta e poco movimento senza palla, la Juve è quindi in inferiorità numerica.
Proprio per questo sarà importante il contributo di McKennie, una delle principali assenze delle gare scorse. Il texano, nel 4-4-2 della Juve, dovrebbe agire a sinistra con Bernardeschi alle sue spalle, Questo vuole dire che, su possesso consolidato, l’ex Fiorentina si alzerà per dare ampiezza: in tal modo, McKennie entrerà dentro al campo ed agirà così tra le linee.
Nelle ultime gare, sono mancati molto gli smarcamenti centrali dello statunitense, con la squadra che era troppo statica. L’ex Schalke dovrà quindi dare più verticalità e inserimenti a una Juventus che spesso pecca di poco dinamismo negli ultimi metri. Insomma, i bianconeri hanno assolutamente bisogno di tornare rapidi e convincenti negli ultimi metri, di recente per gli avversari è davvero troppo semplice bloccare la fase offensiva dei bianconeri. Oltre alla classifica, in queste ultime partite di campionato Pirlo dovrà anche creare un’ossatura in vista della prossima stagione, per costruire qualcosa nel medio-lungo periodo.