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LAVAGNA TATTICA – Come Cuadrado condiziona il palleggio della Juve

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Pirlo sta cercando di fare un calcio difficile. Si è visto a Benevento, dove la posizione di Cuadrado condizionava la struttura della Juve

Cosa vuole fare Pirlo

Al netto del pessimo risultato e delle enormi difficoltà senza palla, la Juve a Benevento lascia comunque qualcosa da analizzare. Ormai abbiamo imparato a conoscere le intenzioni di Pirlo: i bianconeri si difendono con un 4-4-2 che diventa un 3-2-5 in fase di possesso. Nelle prime partite, c’era però un’eccessiva staticità: la Juve era un po’ troppo rigida nel mantenimento della struttura, con pochi movimenti e rotazioni, con il risultato di essere un po’ troppo prevedibili.

Al contrario, di recente la Juve  cerca di essere più varia: Pirlo vuole fare un calcio fluido e non schematico, con i giocatori capaci di interpretare la singola situazione. D’altronde, il 3-2-5 è uno scaglionamento di partenze: poi c’è bisogno di muoversi per dare fluidità e creare spazi tra le fila avversarie.

Cuadrado fa più ruoli

A Benevento, abbiamo visto come Cuadrado condiziona la fase di possesso della Juve. Il colombiano, che fa il terzino nel 4-4-2 quando i bianconeri si difendono, ha ricoperto più posizioni quando la Juventus gestiva il pallone. L’ex Chelsea ha giocato molto dentro al campo, quasi sulla stessa linea di Rabiot e Arthur.

Si formava spesso una sorta di 2-3-5, con Cuadrado che era una sorta di mezzala. Era invece Chiesa che dava ampiezza e partiva largo: d’altronde, come abbiamo scritto molte volte, l’ex Fiorentina ama ricoprire una posizione defilata vicina alla linea di fondo.

benevento juve cuadrado 235

Uno dei molti esempi nella slide sopra, dove vediamo la Juve su possesso consolidato. Chiesa e Frabotta danno ampiezza, mentre Cuadrado è praticamente un centrocampista. Gioca molto dentro al campo e vicino ai due mediani.

benevento juve occasione dybala

In quest’altra slide, vediamo l’occasionissima di Dybala, che nasce proprio da una verticalizzazione dal basso di Cuadrado per Morata: come si vede, il colombiano è stretto con Chiesa più defilato. Questa posizione così interna rende Cuadrado molto centrale nella manovra.

Il sudamericano on ha però solo giocato in posizioni così centrali. Come abbiamo detto, Pirlo cerca di fare un calcio fluido, con lo scaglionamento della squadra che dovrebbe cambiare nel modo più utile a seconda della situazione.

Quando Chiesa entrava dentro al campo, Cuadrado era sempre tempestivo nell’allargarsi e nell’occupare l’ampiezza liberata dal compagno. In quei frangenti, la Juve assumeva una struttura tattica più classica: un 4-4-2 simmetrico con le ali tra le linee e entrambi i terzini molto alti che spingono.

benevento juve cuadrado largo ampiezza 1

Si vede qui. Chiesa stringe la propria posizione, Cuadrado si defila per dare ampiezza. Sull’altro lato, c’è sempre Frabotta largo, giocatore che occupa la posizione di laterale in modo più classico.

Nella ripresa, per trovare il gol del vantaggio, abbiamo visto Cuadrado spingere con ancora più costanza, soprattutto dopo l’uscita di Chiesa: era lui che si prendeva il fondo e occupava l’ampiezza.

Serve intesa

Queste riflessioni tattiche possono apparire marginali dopo la brutta partita di Benevento. Soprattutto dopo le dichiarazioni di Pirlo, in cui – con parecchia durezza a dire il vero – si è lamentato della scarsa personalità della squadra, un qualcosa che dimostra come molti problemi siano soprattutto caratteriali.

In ogni caso, analizzare anche la parte tattica (banalmente, ciò che intende fare la squadra) ci aiuta a capire anche i problemi che emergono. L’impressione è che Pirlo stia cercando di fare un calcio piuttosto difficile e impegnativo, che ha bisogno di tanto tempo e affinità per funzionare al meglio. Alla luce di questo, suscita perplessità cambiare così tanto di gara in gara: sia i giocatori che la loro posizione. Diventa così complicato per i giocatori interiorizzare le varie intese di campo e ciò che ha in mente l’allenatore.

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