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LAVAGNA TATTICA – Cuadrado e Danilo incidono: come Pirlo ha cambiato la Juve
In Juve-Napoli, Cuadrado e Danilo hanno disputato un’ottima gara. Pirlo ha fatto alcune modifiche tattiche
4-4-2 più classico
Ieri abbiamo scritto di come la Juve ha messo in difficoltà il Napoli, ossia con attacchi in campo aperto che hanno messo a dura prova le capacità atletiche dei giocatori partenopei. Quella campana è infatti una squadra che si esalta quando può giocare su distanze ridotte, ma che soffre quando gli spazi si dilatano. Abbiamo visto la Juve attaccare molte volte in transizione, e con un po’ più di precisione ci sarebbero stati anche più gol (basti pensare al contropiede malamente sprecato da Morata nella ripresa).
Senza dubbio, aver segnato in avvio ha consentito alla Juventus di mettere la gara su binari giusti, ma in generale già da inizio gara la Juve si era mossa di più e meglio rispetto alle precedenti uscite. Basti pensare al l’occasionissima di Ronaldo, creata su una bella sovrapposizione di Danilo in cui lui è Cuadrado erano in 2 vs 1 nei confronti di Di Lorenzo. Proprio quest’azione manifesta bene i cambi tattici di Pirlo rispetto alle ultime uscite. Abbiamo spesso commentato l’ibrido tattico della Juve, un 4-4-2 che su possesso consolidato diventa una sorta di 3-2-5, con Danilo che resta stretto e bloccato mentre l’ala sul suo lato (di solito Chiesa, mercoledì era invece Cuadrado) dava ampiezza. Contro il Napoli, e lo avevamo visto già in questa azione, è stato un 4-4-2 più classico. Entrambi le ali partivano larghe, entrambi i terzini si sovrapponevano in fascia.
Il 4-4-2 della Juve piuttosto chiaro e lineare anche in fase di possesso.
Tanto movimento
Lo si è visto soprattutto a destra, dove Danilo e Cuadrado hanno offerto combinazioni di alta scuola, in cui si scambiavano spesso la posizione. Da loro sono infatti nate occasioni importanti, come il tiro di colombiano a fine primo tempo. Quando invece la Juve gioca con il solito ibrido asimmetrico, raramente vediamo azioni di questo tipo: la squadra è più statica, con Danilo che resta bloccato e Cuadrado che spesso si trova isolato. Mercoledì Danilo ha invece interpretato il ruolo di terzino in maniera più classica del solito.
Due delle molte combinazioni tra loro due.
A sinistra, invece, non sempre Chiesa è stato supportato bene da Alex Sandro, con la Juve che ha punto di meno su quel lato. D’altronde, come abbiamo scritto tante volte, il terzino brasiliano ha perso molta della verve offensiva che lo contraddistingueva in passato.
Pure Rabiot e Bentancur hanno fatto molto bene, sganciandosi spesso in avanti e distinguendosi per ottimi smarcamenti che bucavano le maglie avversarie. Insomma, la Juve ha fatto la cosa giusta per fare venire a galla i limiti del Napoli su distanze ampie, muovendosi parecchio senza palla e sfruttando il maggiore atletismo dei propri interpreti.
Qui vediamo un ottimo smarcamento di Rabiot.
Ritorno alle origini per Danilo
La novità tattica più interessante consiste, come detto, nella posizione di un Danilo che ha fatto il terzino in modo abbastanza classico. In stagione, avevamo invece visto fargli fare solo il terzino “guardiolista”, in cui ricopriva posizioni molto interne e strette del campo: tant’è che era più un centrocampista che non un laterale.
Di sicuro, l’ex Porto non ha la spinta offensiva dei grandi laterali contemporanei, si esalta maggiormente quando può palleggiare tra le linee e dentro al campo. Tuttavia, ci sono state molte partite in cui Danilo era un po’ troppo bloccato, raramente si sganciava in avanti per aiutare la manovra offensiva: un po’ uno spreco se si pensa alle difficoltà che la Juve ha avuto nell’attaccare difese schierate. Può quindi essere una buona idea, a seconda del tipo di partita, sapere anche variare i compiti di Danilo: a volte sfruttarlo soprattutto da “finto terzino”, a volte chiedergli più sovrapposizioni per supportare l’esterno sul suo lato. Contro il Napoli lo ha fatto benissimo, e avrebbe anche confezionato un assist se Ronaldo fosse stato più preciso.