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LAVAGNA TATTICA – Genoa Juve: McKennie è decisivo senza palla
In Genoa-Juve, i movimenti senza palla di McKennie hanno fatto la differenza. L’americano è decisivo nell’attaccare gli spazi
La Juve è alta ma sterile
A Marassi, abbiamo visto una Juve alta e corta come mai in stagione (lo dicono i numeri). Non appena persa palla, i bianconeri erano aggressivi e intensi nella riaggressione: ciò ha consentito agli ospiti di schiacciare il Genoa, che per larghe fasi del match ha faticato molto nell’uscire dalla propria metà campo.
La Juve di Marassi è stata la più compatta di questo inizio di stagione (32.31 metri, in media, tra primo ed ultimo giocatore di movimento) ed ha registrato il più alto baricentro medio in fase di possesso (58.47 mt). pic.twitter.com/2Jcb12HJ0F
— Calcio Datato (@CalcioDatato) December 13, 2020
Contrariamente ad altre volte, però, la Juve ha faticato molto nel rendersi pericolosa. Il prolungato possesso palla non produceva nette occasioni da gol, anche per merito di un Genoa ordinato e compatto nella difesa posizionale. E dire che la Juve si muoveva abbastanza bene e attaccava gli spazi con tanti uomini. Come avevamo scritto nei giorni precedenti, si è vista l’importanza di McKennie nelle partite in cui mancano Dybala e Ronaldo. Le due punte, come al solito, tendevano a svariare molto e ad allontanarsi dal centro dell’attacco.
McKennie riempie il centro dell’attacco
In quei frangenti, l’americano era sempre tempestivo nell’attaccare la profondità e a compensare i loro movimenti, riempiendo gli spazi lasciati liberati dal compagno. Questo è un netto miglioramento rispetto all’anno scorso, quando l’area di rigore era spesso vuota: oggi, McKennie, consente invece di avere sempre una fitta presenza offensiva. Tant’é che spesso sembrava quasi lui la prima punta dei bianconeri.
Due esempi nelle slide sopra. Ronaldo e Dybala sono piuttosto lontani tra di loro, in entrambi i casi McKennie riempie quello spazio e diventa praticamente la prima punta della Juve.
A volte, quando Ronaldo si apriva, Chiesa prendeva il suo posto ed entrava dentro al campo. Si vede bene nella slide sopra, dove il centro dell’attacco è occupato da McKennie e Chiesa. Insomma, la Juve anche contro il Genoa è riuscita a riempire sempre bene l’area di rigore.
Rispetto ad altre volte, è però mancata precisione nel cross e qualità nella circolazione. La palla si muoveva troppo lentamente, di conseguenza il Genoa era sempre compatta e non si disuniva.
Inoltre, ha un po’ deluso Alex Sandro: con il Genoa bassissimo, era pressoché inutile tenere 3 centrali bloccati dietro, sarebbe stato più utile che uno di loro si sganciasse in avanti e aiutasse la manovra offensivo. L’ex Porto, che in fase di possesso faceva il terzo di sinistra, si è invece sovrapposto in poche circostanze, rimanendo troppo arretrato.
Come si vede nelle slide sopra, la Juve riempie il centro dell’attacco in maniera dinamica e con tanti uomini. Nonostante ciò, ci sono state poche opportunità nei primi 45′.
McKennie apre la difesa
Non è un caso che il gol sia arrivato in una delle rare circostanza in cui i bianconeri sono riusciti a muovere bene le linee avversarie, approfittando anche di un Genoa forse un po’ stanco dopo tante fasi di attesa. Anche qui, è stato decisivo il movimento di McKennie. Sia ala che terzino (Sturaro e Pellegrini) escono, sbagliando, sullo stesso giocatore (Cuadrado). E’ quindi decisivo lo smarcamento di McKennie, che si apre a destra portando fuori posizione il difensore centrale (McKennie).
A quel punto, Dybala è molto bravo ad attaccare lo spazio creato dal compagno, con la difesa del Genoa troppo aperta.
La Juve muove bene la difesa del Genoa e crea spazio al centro della difesa, facendo uscire Masiello.
Dopo il pareggio di Sturaro, la Juve è poi riuscita a tornare in vantaggio grazie a un furioso contropressing che ha indotto all’errore gli avversari.
Insomma, in una gara non sempre brillantissima, va senza dubbio sottolineata l’importanza che McKennie sta sempre più avendo nella Juve. Le qualità senza palla dell’americano sono determinanti nel creare spazi e dare quindi più pericolosità alla squadra.
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