News
LAVAGNA TATTICA – Chiesa si può evolvere da ala a punta?
Spesso si discute sull’evoluzione di Chiesa. Oggi fa benissimo l’ala, in futuro potrà diventare più punta?
Contro la Svizzera, Chiesa a tratti ha fatto anche la prima punta dell’Italia. Quando si parla dell’evoluzione del giocatore, spesso si ipotizza che possa ripercorrere la strada del padre, diventando più attaccante e meno esterno. Insomma, vederlo di più dentro al campo per sfruttare anche meglio le sue grandi capacità balistiche. A mio avviso, ciò è abbastanza un falso problema. La sua duttilità è un grande pregio, a gara in corso può passare dalla fascia destra al mezzo spazio sinistro (a volte invece avviene l’inverso come avvenuto agli Europei) ed essere lo stesso efficace. Per me non è un calciatore da specializzare: forse rende di pit come ala destra perché è devastante quando riceve largo e mancano spazi, in quei casi (in cui la squadra fatica a sfondare centralmente) genera situazioni pericolose con facilità. Punta l’uomo subito dopo aver controllato palla grazie a una grande facilità di esecuzione. Di solito chi gioca in fascia ha più spazio, un contesto in cui Chiesa può sfruttare la sua grande progressione.
Ma comunque, anche da esterno poi si muove molto in orizzontale e lo vedi dentro al campo. Farlo giocare ala, non vuol dire certo confinarlo esclusivamente in zone larghe e lontane del campo. Al contrario, da punta più centrale lo si limiterebbe forse un po’ troppo. Soprattutto quando la gara è bloccata e si deve palleggiare in spazi ingolfati, situazione che Chiesa a volte soffre. Più che altro, la priorità per lui è quella di non essere sfiancato da ripiegamenti troppo bassi e generosi che poi gli tolgono energie. Qualcosa che per esempio ha sofferto a tratti nelle prime due partite di campionato. Più che il ruolo, è lì che va esaltato Chiesa. Costruendo una squadra, magari anche più da transizione, ma non troppo attendista e passiva, per non sfiancarlo eccessivamente.