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LAVAGNA TATTICA – L’importanza tattica di Kulusevski nelle ultime partite

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Kulusevski è stato finalmente incisivo nelle ultime partite della Juve. Ecco perché ha avuto grande importanza tattica

Due gare preziose

Dopo una stagione in cui non c’è stata forse l’esplosione che ci si augurava, Kulusevski ha disputato due prestazione decisive e tatticamente preziosissime contro Inter e Atalanta. Se nel match di Campionato l’ex Parma si è distinto per una prova prevalentemente difensiva, al contrario in finale di Coppa Italia è riuscito a incidere in entrambe le fasi. È stato un continuo generatore di occasioni, come dimostrano il gol e il bellissimo assist per Chiesa. Ha fatto esattamente quello che da lui ci si aspettava quando Paratici decise di investire parecchi soldi su di lui.

Contro l’Inter, Kulusevski ha avuto un ruolo determinante nella pressione alta della Juve, che di fatto per 45′ ha impedito ai nerazzurri di risalire in modo pulito. Con Bentancur che accorciava su Eriksen, Kulusevski aveva il compito di marcare praticamente a uomo Brozovic. Ciò è stato fatto molto bene, con l’Inter che ha faticato nel trovare liberi i propri centrocampisti.

Al Mapei, invece, ha avuto un ruolo abbastanza ibrido. Soprattutto nel primo tempo, raramente la Juve pressava in avanti, si schierava anzi con una sorta di 4-1-4-1 in cui Kulusevski faceva la mezzala destra. Difendeva quindi in zone molto strette del campo, aiutando a fare densità centrale e a supportare McKennie. Quando poi la Juventus è riuscita ad alzare il baricentro e ad aggredire più in alto la Dea, bloccando la manovra, lo svedese ha fatto un lavoro tattico prezioso sui mediani atalantini. Andava sempre sul centrocampista in zona palla, che a volte era Freuler ed altre volte era De Roon. L’Atalanta ha quindi faticato a trovare l’uomo libero, proprio perché le uscite erano puntuali e la Juventus più corta.

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In una slide l’Atalanta attacca a destra, nell’altra a sinistra. Kulusesvski è però sempre bravo ad andare sul mediano.

Il suo ruolo in fase di possesso

In fase di possesso, invece, l’ex Parma si alternava nei movimenti molto bene con McKennie, ossia l’ala destra. Il texano entrava infatti molto dentro al campo, con il compito di attirare Palomino su di sé. Di conseguenza, si creavano spazi per Kulusevski, che poteva quindi ricevere molte volte tra le linee. Lo abbiamo visto galleggiare sia al centro che aprirsi in fascia. I due si scambiavano spesso di posizione, con rotazioni continue.

Ata Juve Wes punta

Un esempio nella slide sopra, in cui McKennie fa praticamente le punta mentre Kulusevski riceve tra le linee qualche metro più indietro.

Particolarmente positivo il fatto che lo svedese abbia inciso anche nella ripresa, quando la Juve ha attaccato in spazi più stretti (cosa che l’ex Parma ha sofferto nel corso della stagione). Insomma, Kulusevski è riuscito a disputare una partita in cui ha abbinato grande abnegazione difensiva a tanta qualità in fase di possesso. Oltre alle giocate risolutive, si è mosso parecchio, associandosi bene con i compagni e svariando su tutto il fronte d’attacco.

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