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LAVAGNA TATTICA – Perché Kulusevski sta faticando
Dopo le prime ottime partite, oggi Kulusevski non si sta ancora prendendo la Juve. Ecco perché lo svedese sta faticando
Come ama giocare Kulusevski
Con la vittoria al Barcellona, la Juve è reduce da un successo straordinario dopo un inizio di stagione abbastanza difficile. Ci sono ancora però alcune incognite per Pirlo: oltre al caso Dybala, c’è un Kulusevski che sta faticando dopo le prime partite. Lo svedese ha giocato pessime gare di recente. Quando è subentrato, ha sempre avuto un pessimo impatto sul match, con prestazioni altamente negative.
L’anno scorso, Klulusevski giocava in una squadra molto specifica: il Parma di D’Aversa era una squadra che attaccava quasi unicamente in spazi larghi, con transizioni lunghe. Uno stile che favoriva le qualità atletiche di Kulusevski, che era sempre in corsa. Oggi lo svedese deve abituarsi in un calcio diametralmente opposto, in cui si attacca in spazi stretti e bisogna attaccare con più pazienza. In quelle situazioni, l’ex Parma dimostra ampi margini di miglioramento: non sa ancora usare ottimamente il corpo di cui dispone, è anzi spesso goffo quando deve giocare sul breve.
Come lo usa Pirlo
Di recente, nel 3-2-5 con cui i bianconeri si schierano in fase di possesso, Kulusevski ha giocato da punta sul centrodestra. Morata era l’attaccante centrale mentre Ronaldo agiva sull’altro lato. A destra, era invece Cuadrado che dava ampiezza. Con Rabiot (il mediano sinistro) che spesso sganciava in avanti, la struttura della Juve prendeva quasi le sembianze del 3-3-4, con Kulusevski che pareva quasi una mezzala. Comunque, agiva prevalentemente sul mezzo spazio di destra.
Si vede chiaramente qui.
Da notare la sua interscambabilità con Cuadrado. I due ruotano spesso la propria posizione: quando lo svedese si defila, il colombiano entra dentro al campo. L’idea è quella di non fare imbottigliare Kulusevski al centro, consentendogli anche di aprirsi e agire sulla linea di fondo.
McKennie si sta imponendo
Nelle ultime gare, abbiamo visto agire McKennie in quella posizione. L’americano ha caratteristiche diametralmente opposte dall’ex Parma: si esalta di più senza palla, mentre lo svedese ama ricevere sulla figura. Kulusevski ha qualità superiori nel dribbling, nel palleggio e nella rifinitura. Al contrario, McKennie non è particolarmente tecnico: le sue qualità si vedono soprattutto negli inserimenti e nell’aggressione della profondità.
Non a caso, ormai l’americano è praticamente un attaccante aggiunto. Da incursore, gioca sulla stessa linea delle punte e riempie molto bene l’area nei cross. Anche quando non tocca palla, McKennie riesce comunque a tenere impegnata la linea difensiva rivale, creando così spazi per i compagni.
Come si vede nelle slide sopra, oggi Pirlo chiede alla mezzala destra tanti inserimenti e capacità di riempire l’area di rigore. Qualcosa che Kulusevski non ha nelle proprie corde.
Insomma, oltre al suo difficile momento e a tutti i difetti tecnici su cui lo staff deve lavorare, oggi McKennie dà più garanzie per quelle che sono le richieste di Pirlo. I bianconeri si muovono meglio e riescono così a essere più pericolosi.
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